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Un filo tenace. Lettere e memorie (1944-1969)

Bollati Boringhieri

A cura di Boccalatte L.
Torino, 2008; br., pp. 247, ill., cm 14,5x22,5.
(Varianti).

collana: Varianti

ISBN: 88-339-1850-5 - EAN13: 9788833918501

Soggetto: Saggi Storici,Società e Tradizioni

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno

Luoghi: Italia

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.33 kg


Una storia di intellettuali italiani che per una volta smettono i panni dell'autorappresentazione vittimistica facendosi essi stessi, lucidamente e consapevolmente, vittime dei loro carnefici. È una storia ambientata tra Torino, la Val Pellice e la Val Germanasca (le "valli dei valdesi") e che si alimenta in un carteggio tra tre interlocutori: Willy Jervis (ingegnere della Olivetti, partigiano di Giustizia e Libertà), Lucilla Rochat (sua moglie da undici anni e madre dei suoi tre figli) e l'amico Giorgio Agosti (magistrato, commissario regionale di Giustizia e Libertà, che diverrà, dopo il 25 aprile 1945, per tre anni, questore di Torino). Willy Jervis fu arrestato l'11 marzo 1944, incarcerato, torturato, poi fucilato la sera del 5 agosto 1944. Una storia che lascia affiorare una profonda fede religiosa, un eroismo fatto di gesti sommessi e slanci contenuti, un amore e un'amicizia tanto profondi quanto discreti. Lo storico Giovanni De Luna, nell'introduzione, ricostruisce la vicenda collocandola nel contesto della guerra tra tedeschi, repubblichini e partigiani. Lo psichiatra Giovanni Jervis, figlio di Willy e Lucilla, nella postfazione, ricorda quel periodo visto con gli occhi di un ragazzino di undici anni.

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