Lettere di un maestro sufi
Edizioni SE
Traduzione di Burckhardt T. e Jannaccone G.
Nuova Edizione. Prima Edizione 1997.
Milano, 2010; br., pp. 115, cm 13,5x22,5.
(Conoscenza Religiosa. 2).
collana: Conoscenza Religiosa
ISBN: 88-7710-878-9
- EAN13: 9788877108784
Testo in:
Peso: 0.317 kg
"La prima cosa che appresi dal mio maestro -Iddio sia soddisfatto di lui - fu questa: mi caricò di due ceste colme di prugne. Io le presi in mano anziché pormele sulla nuca, come m'aveva indicato, ma nondimeno la cosa mi affliggeva grandemente e mi era così penosa che la mia anima si contrasse; essa s'agitava, si umiliava e si turbava oltre misura, a tal segno che quasi ne piangevo - e, nel nome di Dio, avrei davvero pianto per tutte le umiliazioni, il disprezzo e il dispetto che avrei dovuto subire in quella prova -, giacché la mia anima non aveva mai accettato una cosa simile né piegato la testa, e fino a quel momento ero stato inconsapevole del suo orgoglio, della sua rivolta e della sua corruzione; ignoravo se fosse orgogliosa o meno, e nessuno tra i teologi di cui avevo seguito le lezioni - ed erano numerosi - m'aveva ragguagliato al proposito. Mentre mi dibattevo in questa perplessità e in questa pena, ecco che il maestro, con la sua profonda intuizione, venne verso di me, mi prese le due ceste dalle mani e me le posò sulla nuca dicendo: "Fa' in tal modo la prova del bene per scacciare un po' d'orgoglio! ". Con queste parole mi aperse la porta della rettitudine, poiché così appresi a distinguere gli orgogliosi dagli umili, i seri dai frivoli, i sapienti dagli ignoranti, gli uomini di tradizione dagli innovatori e quelli che possiedono la scienza e l'applicano da quelli che si limitano a possederla senza metterla in pratica."