Dall'Oriente a Roma. Cibele, Iside e Serapide nell'opera di Varrone
Edizioni ETS
Pisa, 2017; br., pp. 255, cm 17x24.
(Testi e Studi di Cultura Classica. 65).
collana: Testi e Studi di Cultura Classica
ISBN: 88-467-4591-4
- EAN13: 9788846745910
Periodo: 0-1000 (0-XI) Antico,1000-1400 (XII-XIV) Medioevo
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Peso: 0.61 kg
Nel periodo tormentato della fine della repubblica e dell'inizio del principato tre divinità di origine orientale, la frigia Cibele e gli egizi Iside e Serapide, sono presenti a Roma con specifici luoghi di culto e appaiono animare in modo significativo il dibattito religioso, intellettuale e anche politico. Questo libro si propone di analizzare le modalità di rappresentazione di queste divinità da parte di Varrone, che è per noi la più ricca fonte letteraria romana su di loro e sui loro culti a Roma nel I secolo a.C. L'opera di Varrone è costituita da un insieme di testi molto vario e articolato, pervenuto per larga parte in condizioni gravemente frammentarie. I riferimenti a Cibele, Iside e Serapide percorrono l'ampio arco dei suoi scritti, dalle giovanili "Saturae Menippeae" al tardo "De vita sua". Dall'analisi sistematica di tutti i luoghi varroniani in cui si può riconoscere un riferimento a queste divinità emerge un giudizio articolato e complesso, a volte ambiguo. L'avversione nei confronti di credenze e riti che rischiavano di alterare aspetti essenziali dell'identità romana non può esentarsi da una riflessione sull'opportunità di concedere una parziale comprensione e legittimazione a credenze che stavano avendo un'ampia presa popolare, esercitando un inquietante fascino. Questi diversi e contrastanti orientamenti erano presumibilmente condivisi dall'élite intellettuale e politica del tempo, di cui Varrone è rappresentante di grande prestigio.