La diplomazia culturale italiana per il ritorno dei beni in esilio. Storia, attualità e future prospettive
Edizioni Efesto
Roma, 2018; br., pp. 210, ill., cm 15x21,5.
(Quaderni del Master).
collana: Quaderni del Master
ISBN: 88-94855-88-0
- EAN13: 9788894855883
Soggetto: Saggi (Arte o Architettura)
Luoghi: Italia
Testo in:
Peso: 0.35 kg
Dopo il congresso di Vienna gli Stati italiani riuscirono a recuperare in Francia numerosi beni trafugati. Nasceva così la diplomazia culturale italiana. La razzia continuò fino ai giorni nostri: straordinari capolavori hanno lasciato il nostro Paese attraverso traffici di ogni genere. L'Italia è infine riuscita a definire un'efficace strategia per il recupero dei beni in esilio. Il MIBACT e l'Avvocatura dello Stato hanno organizzato trattative con importanti musei americani, accompagnandole con i risultati delle indagini giudiziarie e con relazioni scientifiche elaborate da noti studiosi. La diplomazia culturale è stata determinante per l'avvio di importanti collaborazioni con le istituzioni museali straniere, anche attraverso prestiti a lungo termine di eccezionali opere d'arte. L'opinione pubblica ha compreso l'importanza del ritorno dei beni ai contesti originari e della lotta alle acquisizioni indiscriminate. Il futuro riserva ancora incognite: collezionisti, mercanti e musei internazionali cercano di opporsi alle richieste italiane. La diplomazia culturale per il recupero delle opere d'arte riveste un ruolo fondamentale per la tutela della nostra identità nazionale.