Masaccio e i pittori del suo tempo agli Uffizi
Alessandro Cecchi - Lucia Aquino
Skira
Firenze, Galleria degli Uffizi, ottobre - dicembre 2002.
Milano, 2002; br., pp. 78, 30 ill. b/n e col., 30 tavv. b/n e col., cm 15x21.
(Guide Artistiche Skira).
collana: Guide Artistiche Skira
ISBN: 88-8491-288-1 - EAN13: 9788884912886
Soggetto: Arti Grafiche (Disegno, Incisione, Miniatura),Collezioni,Pittura,Pittura e Disegno - Monografie,Saggi (Arte o Architettura)
Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento
Luoghi: Firenze
Testo in:
Peso: 0.252 kg
Il percorso, curato da Alessandro Cecchi, direttore del Dipartimento della Pittura dal Medioevo al Primo Rinascimento, e Lucia Aquino, si propone di fornire al visitatore una visione d'insieme sull'arte fiorentina nei primi trent'anni del Quattrocento. Per questo ogni opera è accompagnata da una legenda che fornisce informazioni dettagliate non solo sull'artista ma anche sulla committenza, sul luogo di provenienza e sul contesto in cui gli artisti operarono.
Il percorso illustra come a Firenze, nei primi trent'anni del Quattrocento, si assista all'affermarsi dell'Umanesimo e al progressivo abbandono degli stilemi tardogotici, che, tuttavia, continuano a godere di un certo successo fra i committenti del tempo.
Accanto a pittori ancor gotici come lo Starnina, rappresentato nel percorso da una Madonna dell'Umiltà, o Giovanni del Ponte, infatti iniziano ad affermarsi a Firenze artisti come Lorenzo Monaco, pittore e miniatore squisito, con la monumentale Incoronazione della Vergine e la preziosa e fiabesca Adorazione dei Magi, e il forestiero Gentile da Fabriano, il maggiore esponente della cultura tardogotica in Italia, chiamato a Firenze dal ricco e colto Palla Strozzi. La sua presenza fu determinante, testimoniata nel percorso da due opere capitali quali l'Adorazione dei Magi del 1423, dipinta per la cappella Strozzi in Santa Trinità, e i Santi Quaratesi del 1425, appartenuti al polittico di San Niccolò, disperso in collezioni italiane e straniere.
Esponente di spicco di quella cultura raffinata fu anche Masolino, artefice sensibile, ma ben presto oscurato dalla fama del suo più giovane e rivoluzionario compagno, Masaccio, con cui nel 1424-1425, condivise l'esecuzione della Madonna col Bambino, Sant'Anna e Angeli, la cosiddetta Sant'Anna Metterza e quella degli affreschi della Cappella Brancacci al Carmine.
Di Masaccio agli Uffizi, ed ora esposta nel percorso, è conservata anche la piccola e tarda Madonna col Bambino appartenuta al cardinal Casini, in cui non manca di affascinare la realistica resa degli affetti e l'intimità scherzosa fra madre e figlio, definita per questo dal Longhi come "Madonna del solletico".
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