Architettura Rurale tra Villa Literno e Carinola
Alessandro De Masi
Alinea Editrice
Firenze, 2006; br., pp. 224, cm 19x27.
ISBN: 88-8125-917-6 - EAN13: 9788881259175
Soggetto: Architettura e Arte Civile
Luoghi: Toscana
Testo in:
Peso: 0.86 kg
La ricerca che ha avuto per oggetto l'architettura rurale tra Villa Literno e Carinola (Ce), si è rivelata oltremodo formativa in quanto ha promosso un indugiare riflessivo su tematiche legate fra loro dal senso vitale del rapporto tra l'uomo e la terra, tra il paesaggio insediativo e il paesaggio agrario.
La visibilità dei luoghi ha costituito il tema dominante ed il testo, articolato in sette capitoli, affida soprattutto alla memoria visuale il compito di assemblare, ricomporre, in un reticolo ipotetico i singoli insediamenti che nella loro mole possente, spesso danneggiata da incuria ed abbandono, denotano una significativa dignità architettonica. Le masserie dell'ager Falernus, dell'ager Statanus, dell'area di bonifica di Grazanise (O.N.C.), di Casapenna e della zona di Ischitella si mostrano cosi, nella loro volumetria e nell'accuratezza costruttiva, o si fanno completare percettivamente, per la pregnanza delle loro forme, con la sola immaginazione visuale. Microcosmi produttivi autosufficienti, animati al loro interno da rapporti semplici ed essenziali dei quali la tradizione ne conserva la memoria, sono ubicate tra i monti del Massico e l'area a sud del Volturno, tra il litorale domizio e l'antica Via Latina per Calvi Vecchia. Costruite su antiche strutture romane (villae rusticae), e dislocate strategicamente per lo sviluppo economico e per l'organizzazione militare del territorio esse insistevano, sui grandi tracciati stradali (cardini e decumani) di collegamento con i pagus, i vici, le statio e i centri urbani tra la costa e l'entroterra e sono, ancora oggi, punti di riferimento topografico di luoghi ed infrastrutture storiche del territorio, come avviene per la Limata, Angiolillo, S. Janni o Santoianni, S. Aniello, Aceti, S. Angelo e Starza.
L'origine e l'evoluzione della parte più consistente degli insediamenti rurali di tipo sparso sul territorio, che sono identificati con il termine masserie, non poteva prescindere dalla narrazione degli eventi storici che ne hanno determinato le alterne vicende.
Esse furono anche luoghi di insediamenti monastici che promossero la rivitalizzazione delle terre abbandonate con l'impegno, degli stessi monaci, in lavori agricoli e di allevamento del bestiame. D'altra parte, in quelle appartenenti a proprietari laici, lo sviluppo dei corpi di fabbrica intorno ad uno spazio centrale spesso è accompagnato dalla presenza di importanti costruzioni destinate al culto . Queste, eseguite con grande cura nel linguaggio architettonico e nelle decorazioni interne, dimostrano come la vita si svolgesse tutta all'interno dell'area agricola.
Le masserie, dal punto di vista distributivo, si possono dividere in due grandi blocchi tipologici con tutte le funzioni organizzate all'interno di un volume architettonico compatto o all'interno di volumi architettonici disposti intorno all'astrico.
"Oggi si parla con eguale insistenza della distruzione dell'ambiente naturale quanto della fragilità dei grandi sistemi tecnologici che può produrre guasti a catena, paralizzando metropoli intere. La crisi della città troppo grande è l'altra faccia della crisi della natura" afferma Italo Calvino .
In luoghi come questi c'è l'alternativa alle metropoli e la possibilità di intervenire nella crisi della natura, ristabilendo con essa un rapporto emotivo. Per un reale recupero dei siti rilevati, però non ha alcun senso invocare nostalgicamente il ritorno di un mondo contadino già scomparso dalla fine dell'800 né, tanto meno, è sufficiente appellarsi alla conservazione integrata dei beni culturali. E' auspicabile invece, che mediante una visione strutturale e dialettica dell'insieme dei luoghi, priva di aspetti parziali o puntuali del territorio, si possano stabilire le nuove geometrie entro cui far coesistere i segni del passato e quelli dell'attuale millennio.
Alessandro De Masi (1975) si è laureato con lode in Architettura presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II (1999). Ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Rilievo e Rappresentazione dell'Architettura e dell'Ambiente (XV ciclo) presso la II Facoltà di Architettura di Napoli (2002) ed il Master II Internazionale in Ingénierie des Projets Immobiliers presso ISTV3 Istitut des Sciences et Techniques de Université de Valenciennes et du Hainaut Cambresis (UVHC) Francia (2004).
Assegnista di Ricerca in Analisi multicriteri@ dell'architettura e dell'ambiente presso il Centro di Competenza Regionale per i Beni Culturali Ecologia Economia BENECON della Seconda Università di Napoli, è Professore a Contratto di Tecniche di Rappresentazione presso la Facoltà di Architettura di Napoli dal 2002 nel corso di laurea in Scienze dell'Architettura.
Docente in Master nazionali quali Master 1 Mobility Management (2004), Master 2 Web Content and Communication Management (2004) e Master 2 Esperto in Gestione ed Economia dei Beni Culturali (2002) attuati dalla LUISS Management School of Business, ha insegnato Rilievo Topografico ed Architettonico nei corsi di Formazione Professionale per Tecnico Addetto al Recupero e alla Conservazione dei Beni Culturali.
Ha ottenuto contratti di collaborazione scientifica ed è risultato vincitore di finanziamento Attività Giovane Ricercatore presso la II Facoltà di Architettura di Napoli (2001). Ha partecipato a diverse pubblicazioni ed a convegni internazionali ( Arte e Matematica : un binomio sorprendente - Vasto 2003 ).
Membro della segreteria Organizzativa dei Convegni di Richard Meier - recent works (2001) e di Chandigarh a 50 anni dal progetto di Le Corbusier (2000), organizzati dall'Ordine degli Architetti PPC di Napoli e Provincia e dal Consiglio Nazionale degli Architetti.
E' risultato terzo classificato al Premio di Architettura per Giovani Architetti e Ingegneri bandito dall'Ordine degli Architetti PPC di Napoli (2003). Svolge attività professionale ed ha partecipato a diversi concorsi di idee. La sua attività di ricerca si articola intorno ai principali temi del disegno di architettura. Ha sempre rivolto un interesse particolare alla definizione dei concetti di configurazione e struttura nella rappresentazione geometrica dell'architettura.
I temi di ricerca affrontati sono correlati alla reinterpretazione critica delle architetture moderne minori, che hanno contribuito a costituire la forma delle città moderne e che oggi sono relazionate con i nuovi sistemi di produzione informatizzata, per ricercare un nuovo modello estetico e funzionale della contemporaneità. Attualmente si occupa del rapporto tra il Disegno e il recupero delle architetture urbane, alla luce delle normative europee sull'ambiente urbano.
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