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Dante e la medicina. L'arte medica e farmaceutica nell'opera dantesca

Compagnia Editoriale Aliberti

A cura di Di Nuzzo A.
Correggio, 2021; br., pp. 220, cm 14x21.
(I Libri della Salamandra Extra. 8).

collana: I Libri della Salamandra Extra

ISBN: 88-9323-404-1 - EAN13: 9788893234047

Periodo: 0-1000 (0-XI) Antico,1000-1400 (XII-XIV) Medioevo

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.75 kg


La pandemia che il mondo sta vivendo in questi mesi, ha posto il focus dell'attenzione di tutti sulla medicina, i virus, le malattie, i farmaci, le terapie, i luoghi di cura. Anche per questa attualità, il settecentenario dantesco che si celebra nel 2021 può essere l'occasione di proporre al lettore curioso il rapporto fra Dante e la medicina: un tema non secondario per capire la figura di straordinario intellettuale che l'Alighieri fu. Iscritto all'Arte dei Medici e degli Speziali di Firenze, Dante forse frequentò la facoltà medica dell'Università di Bologna. Di certo, la Divina Commedia è intrisa di medicina: vi incontriamo casi di allucinazione, febbre terzana e quartana, anoressia, bulimia, idropisia, debolezza della vista, mal di testa, palpitazioni cardiache e così via. C'è poi la questione se Dante stesso fosse malato. Chi non ricorda nell'episodio di Paolo e Francesca, quel "caddi come corpo morto cade"? Secondo un'ipotesi che risale nientemeno a Lombroso, si trattò di un attacco di epilessia di cui il poeta soffrì al pari di altri geni della Storia.

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