Ucraina-Russia. Guerra, Diritto e Interessi nazionali
Prefazione di Gigi Riva.
Modena, 2022; br., pp. 272, ill., cm 14x21.
ISBN: 88-6462-933-5
- EAN13: 9788864629339
Periodo: 1960- Contemporaneo
Luoghi: Extra Europa
Testo in:
Peso: 0.24 kg
Laver affidato a quattro generali della Forze Armate italiane la scrittura del libro UCRAINA-RUSSIA. Guerra, Diritto e Interessi nazionali costituisce un unicum nel mondo delleditoria italiana. Loperazione militare speciale che la Federazione Russa ha avviato sul territorio ucraino il 24 febbraio si è subito trasformata in una vera e propria guerra convenzionale, per la pronta reazione dellesercito ucraino. Ad oggi, non è dato sapere esattamente perché ciò sia avvenuto e se laggressione dellUcraina non sia da considerarsi la fisiologica conseguenza del trascorso storico e culturale russofono. Vi è infatti chi sostiene che la Russia abbia voluto muovere un attacco allOccidente o che voglia ricostituire lImpero degli zar, ma vi è pure chi asserisce che siano gli Stati Uniti a voler muover guerra per procura alla Russia attraverso lUcraina. Ma più verosimilmente potrebbe trattarsi di una ineluttabile conseguenza dellimminente implosione connessa alla fine del mondo globalizzato così come labbiamo sin qui teorizzato, conosciuto e attuato. Dalle testimonianze dei generali si deduce che bisognerebbe pensionare, o almeno ridimensionare, il famoso aforisma di Georges Clemenceau per cui la guerra è una cosa troppo seria per lasciarla fare ai militari. Soprattutto a militari formati in un esercito che ha assimilato le regole della divisione dei poteri in un regime democratico e che sono perfettamente consci del dovere di sottostare a una regia politica che abbia come scopo linteresse nazionale. Una regia a cui possono mettere a disposizione un bagaglio di competenza e professionalità sino a produrre un virtuoso scambio di opinioni a beneficio del bene comune. Si può non essere daccordo con alcune delle loro posizioni, ma vanno prese in considerazione in virtù di una conoscenza profonda della materia trattata. Un soldato non può essere un pacifista, perché la sua scelta professionale implica la consapevolezza che la guerra è un fatto incontrovertibile. Ma non può essere nemmeno un militarista perché la moderna cultura militare affonda le sue radici nei valori della società civile, democratica e liberale. Solo difendendo questa scala valoriale riusciremo a sconfiggere la minaccia che incombe sul modo di vivere cha abbiamo per caro.