L'idea concubina. Le tentazioni di un intelletuale fin de siècle
Edizioni dell'Orso
Alessandria, 2012; br., pp. 204, ill., cm 17x24.
(Contributi e Proposte).
collana: Contributi e Proposte
ISBN: 88-6274-419-6
- EAN13: 9788862744195
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno
Testo in:
Peso: 0.43 kg
In uno scritto del 1904 Arturo Graf perorava la causa degli uomini che "non [...] sposan le idee; ma piuttosto [...] aman vivere con esse in affettuoso, onesto, fruttifero concubinato", perché, spiegava, le idee "possono riuscire assai più intolleranti, più indiscrete e più intrattabili di qualsivoglia femmina". L'analisi qui condotta si sofferma su sei argomenti cruciali, che rappresentarono altrettante 'tentazioni' di sosta nell'inesausto vagabondare di Graf: dal medioevo, culla delle "superstizioni nate da bisogno", alla consapevolezza del fallimento risorgimentale, che tuttavia non giustifica la caduta in un nazionalismo cieco, perché "vero patriottismo non è quello che solo nelle occasioni grandi e solenni si scuote, si scalmana e rodomonteggia", ma neppure giustifica fino in fondo la conversione al socialismo ("tra i rivoluzionarii e i conservatori non c'è, molto spesso, se non quest'unica differenza, che gli uni sono canaglia turbolenta, gli altri canaglia pacifica"). Seguono le incombenze universitarie, imposte da un ruolo che Graf si trova a ricoprire, quasi suo malgrado, e, fuori dall'università, la tentazione di una militanza letteraria e civile, che investe anche la produzione poetica, nella ricerca di un'alternativa a quanto è promosso da "letterati illetterati, critici analfabeti, lenoni estetici, laureati in mascalcia e scienze affini, specialisti dell'indiscernibile e dell'impercettibile, subuomini che si fanno chiamare superuomini". L'ultima tentazione, quella della fede, non ha assolutamente il sapore di un approdo perché "si danno uomini di così alta e pura religiosità che di nessuna religione positiva si possono contentare".