Vita di un derviscio. Dottrina e rituali del sufismo nel XVII secolo
Edizioni Carocci
Traduzione di A. Marchi.
Roma, 2014; br., pp. 242, cm 15,5x22,5.
(Biblioteca di Testi e Studi. 916).
collana: Biblioteca di Testi e Studi
ISBN: 88-430-6975-6
- EAN13: 9788843069750
Testo in:
Peso: 0.346 kg
Chi è un derviscio? Come vive? Quale è la sua formazione? Queste sono le domande a cui risponde magistralmente il libro. I dervisci hanno da sempre affascinato i viaggiatori europei, ma senza svelarne realmente l'essenza. I dervisci danzanti o rotanti, o più precisamente i mevlevi, fondati da Rumi nel XIII secolo, si stagliano nella storia della spiritualità musulmana come i più rappresentativi della mistica dell'ebbrezza. Eppure ancora così poco si conosce dell'essenza, della pratica e dei rituali che scandiscono la vita quotidiana di un derviscio. Con questo volume si colma un vuoto ingiustificato. Riferendosi alla figura e alle opere del più grande maestro mevlevi quale Ismail Ankaravì (m. 1631), Ambrosio analizza il sufismo in un'epoca in cui i sultani attribuivano la decadenza dell'Impero ottomano alle pretese deviazioni religiose sufi. Maestro spirituale del celebre convento di Galata, ad Istanbul, Ankaravì lascia alla posterità un'opera essenziale per addentrarsi nella vita dei mevlevi. Il suo "manuale per i dervisci", di cui si offrono in queste pagine numerosi testi tradotti dall'ottomano, rimane insuperato per la formazione del sufi. Il lettore ha la possibilità, per la prima volta in italiano, di penetrare in una vera e propria iniziazione alla storia e al simbolismo dei dervisci.