Invasori, non vittime. La campagna italiana di Russia 1941-1943
Gius. Laterza & Figli
Traduzione di Fratti I. e Kuck G.
Bari, 2009; br., pp. V-344, cm 14,5x21,5.
(Quadrante Laterza. 146).
collana: Quadrante Laterza
ISBN: 88-420-7981-2
- EAN13: 9788842079811
Soggetto: Regioni e Stati,Saggi Storici
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno
Luoghi: Extra Europa,Italia
Testo in:
Peso: 0.393 kg
Era il 22 dicembre 1942 quando migliaia di soldati tedeschi e italiani si trovarono fianco a fianco nel tentativo di salvarsi da un violento attacco dell'Armata Rossa ad Arbusov. Vitto, munizioni, medicinali e carburante erano finiti e le truppe sovietiche, in vantaggio numerico, li avevano accerchiati e li bersagliavano senza sosta. Poi un giovane carabiniere balzò a cavallo, brandì un tricolore e si scagliò contro le mitragliatrici nemiche al grido di "Savoia". Il suo eroismo diede nuovo vigore ai compagni, che respinsero i sovietici all'arma bianca. Questa è solo una tra le tante storie della seconda guerra mondiale divenute leggenda, ma testimonia quanto a fondo la sfortunata campagna di Russia sia entrata nella memoria italiana, cristallizzandosi nel ricordo come una "tragica fatalità". Testimoni del tempo e pubblicisti non esitarono a romanzarne il racconto secondo un copione che invariabilmente assegnava ai soldati italiani il ruolo di vittime: dei comandi fascisti, di una guerra spietata contro l'Armata Rossa, della vastità del territorio, della durezza della natura e, non da ultimo, vittime dei tedeschi, che - dopo averli traditi - avrebbero abbandonato i coraggiosi alleati. Si omise di ricordare che gli italiani combattevano una guerra offensiva e non difensiva, che erano gli invasori, gli occupanti respinti dai partigiani.