Quindici cani
Giulio Einaudi Editore
Traduzione di Noulian L.
Torino, 2017; ril., pp. 198, cm 20x20.
(Supercoralli).
ISBN: 88-06-23239-8
- EAN13: 9788806232399
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 0.7 kg
Se gli animali possedessero l'intelligenza degli uomini, sarebbero più o meno felici? Seduti al bancone di una taverna di Toronto, gli dèi Apollo ed Ermes decidono di risolvere la questione con una scommessa. E così quindici cani ricoverati in una clinica veterinaria poco distante si ritrovano a dover fare i conti con il più complesso dei doni divini: la coscienza umana. Che cosa significa essere cani? Una domanda finora mai posta che all'improvviso diventa assillante. Il concetto stesso di «caninità» basta a dividere il branco: se il barbone nero Majnoun è disposto ad accogliere il cambiamento, il mastino napoletano Atticus è pronto a difendere con il sangue il vecchio modo di vivere. La capacità di formulare pensieri astratti rende necessaria la creazione di un nuovo linguaggio, e mette in discussione l'inconfutabilità dell'istinto. Davanti agli occhi increduli dei quindici cani si spalanca un mondo di contraddizioni e conflitti finora sconosciuti, come quello tra libertà individuale e rispetto delle gerarchie, tra innovazione e tradizione, tra dolorosa consapevolezza e serena ignoranza. Seguire i protagonisti nel loro rinnovato e commovente addestramento alla vita porta a considerare i cani in una prospettiva diversa: essi smettono di essere semplicemente i migliori amici dell'uomo, e diventano creature complesse, capaci di riflettere sul rapporto tra sensazioni e sentimenti, tra ciò che è giusto e ciò che è bello. Se dalle storie di cani si traggono spesso esempi di dedizione e fedeltà, questa in particolare insegna qualcosa sull'amore, qui elevato a canina potenza; amore che «non significa una cosa sola, e mai la significherà». In "Quindici cani" il richiamo di Jack London si mescola con echi di George Orwell e con uno sguardo ironico sull'etica di Kant: in una sorta di moderno apologo, André Alexis rivela verità universali sulla natura umana e riallinea le gerarchie sensoriali a partire, più che da un punto di vista, dal punto di olfatto dei suoi personaggi.