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Le chiavi del Mediterraneo. Gli esordi del colonialismo italiano

Palombi Editori

Roma, 2020; br., pp. 208, ill.

ISBN: 88-6060-905-4 - EAN13: 9788860609052

Soggetto: Saggi Storici

Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento,1800-1960 (XIX-XX) Moderno

Luoghi: Extra Europa,Italia

Extra: Arte Africana & Oceanica

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 1 kg


Nella seconda metà dell''800 l'Italia fu l'ultima delle Potenze europee a inserirsi nella contesa coloniale. Esploratori, missionari e commercianti si avventuravano in territori sconosciuti dell'Africa per aprire la via a possibili stabilimenti commerciali, protettorati e colonie. I governi italiani, superati i molteplici problemi dovuti alla recente unificazione del Paese e stabilizzata la posizione dell'Italia nel concerto europeo, cominciarono a indirizzare il loro sguardo verso l'oltremare. Artefice della politica coloniale fu il Ministro degli Esteri Pasquale Stanislao Mancini, il quale, dopo le occasioni mancate in Tunisia, Egitto e Libia, indirizzò le sue mire verso le sponde africane del Mar Rosso convinto di trovare lì "le chiavi del Mediterraneo". Le navi italiane sbarcarono nel 1885 sulle coste eritree del Mar Rosso dove si creò la prima colonia che si espandeva per 400 chilometri da Assab a Massaua e costituirà la base dell'Impero Coloniale Italiano che nell'arco dei successivi cinquant'anni si svilupperà nel Corno d'Africa. In Appendice sono riportati alcuni interessanti Documenti Ufficiali sugli esordi del colonialismo italiano nel Mar Rosso e in Africa Orientale.

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design e realizzazione: Vincent Wolterbeek / analisi e programmazione: Rocco Barisci