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Le idee e le cose. La teoria della percezione di Descartes

Edizioni ETS s.r.l.

Pisa, 2007; br., pp. 272, cm 14x22.
(Philosophica. 31).

collana: Philosophica.

ISBN: 88-467-1669-8 - EAN13: 9788846716699

Soggetto: Saggi (Arte o Architettura)

Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento,1800-1960 (XIX-XX) Moderno

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.4 kg


A quali condizioni la percezione è una rappresentazione della realtà e non una semplice finzione della mente o un sogno? Interprete privilegiato della rottura con il paradigma della somiglianza tra idee e cose che aveva lungamente garantito al pensiero un legame rassicurante con il mondo, agli inizi dell'età moderna Descartes esplora i luoghi e le metafore della dissomiglianza, dalla geometria alla grafica, dalla prospettiva al linguaggio, con un percorso che attraversa tutte le sue opere. Sarà proprio il paragone con il linguaggio a trasformare il rapporto tra idea e realtà in una relazione drammaticamente aperta alle insidie dello scetticismo e dell'idealismo. Tra interessi scientifici e domande filosofiche, Descartes intreccia la teoria della percezione con tutti i grandi temi del suo pensiero, non ultimo il dualismo mente-corpo, nel tentativo faticoso, ma convinto, di coniugare dissomiglianza e realismo. Un tentativo affascinante anche agli occhi dei filosofi che, poi, lo ritennero fallito, da Foucher a Bayle, da Reid a Russell, da Ryle a Foucault.

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