Fare storia. Culture e pratiche della ricerca in Italia da Gioacchino Volpe a Federico Chabod
Edizioni Carocci
Roma, 2012; br., pp. 285, cm 15,5x22,5.
(Studi Storici Carocci. 177).
collana: Studi Storici Carocci
ISBN: 88-430-5227-6
- EAN13: 9788843052271
Soggetto: Saggi (Arte o Architettura)
Testo in:
Peso: 0.349 kg
La domanda se esista per primo l'individuo o la società, notava scherzosamente Edward H. Carr, è simile alla questione dell'uovo e della gallina: la società e l'individuo sono inseparabili, e anche lo storico è un portavoce, conscio o inconscio, della società a cui appartiene. È possibile quindi parlare, come per altre categorie professionali, di una responsabilità dello studioso di storia nei confronti della collettività? Partendo da questa domanda ed esaminando rigorosamente i percorsi storiografici di due testimoni privilegiati come Gioacchino Volpe (1876-1971) e l'allievo Federico Chabod (1901-1960), il libro propone una nuova interpretazione del ruolo degli studiosi di storia nella società italiana tra fascismo e prima età repubblicana e analizza i loro rapporti con la coeva cultura storica europea in un periodo di importanti rivolgimenti collettivi e individuali. Il "fare storia" in questi anni fu profondamente influenzato dal lavoro di Volpe e Chabod; entrambi ebbero un ruolo preminente negli studi e furono dei "poli aggreganti" per diversi intellettuali che lavorarono accanto a loro nelle accademie, nelle università, negli istituti storici e nelle riviste specializzate.