Dall'ordine imposto all'ordine negoziato. Negoziazione, mediazione civile e commerciale, composizione negoziata per la soluzione della crisi di impresa, mediazione penale
Giappichelli Editori
Torino, 2023; br., pp. 192, cm 17x24.
EAN13: 9791221100426
Luoghi: Italia
Testo in:
Peso: 0.39 kg
Nel rapporto tra ordine imposto e ordine negoziato, la mediazione civile e commerciale, la composizione negoziata per la soluzione della crisi di impresa e la mediazione penale segnano evidentemente un cambio di passo, un'inversione di tendenza. La legge Nel rapporto tra ordine imposto e ordine negoziato, la mediazione civile e commerciale, la composizione negoziata della crisi di impresa e la mediazione penale segnano un'inversione di tendenza. La legge generale ed astratta che che tenta di regolare tutto - rischiando, così, di non regolare più niente - lascerà sempre più spazio all'autonomia delle persone, degli esseri umani. Il più facile accesso da parte dei cittadini ad informazioni giuridiche e la crescente affermazione del principio di autodeterminazione dei singoli (sempre meno disposti all'obbedienza verso un ordine imposto e più votati a risolvere i conflitti autonomamente) aumenterà la consapevolezza del cittadino di essere il protagonista del conflitto e di doverlo affrontare con (e non contro) l'altra parte. Per un giurista, in particolare, "fare l'interesse del cliente" non significherà più "sostituirlo" per ottenere una decisione secondo le regole, ma significherà "affiancarlo" per consentirgli di soddisfare da sé i propri interessi. Questa inversione di tendenza spingerà l'intero sistema a ripensare a sé stesso a partire dalla formazione. Non basterà saper "risolvere" i conflitti con le regole, ma occorrerà (saper) farli "dissolvere" alle stesse parti riattivando e sospingendo la loro interazione. I percorsi di laurea in giurisprudenza (e non solo) dovranno preparare le nuove generazioni non solo all'impatto del "digitale", ma anche alla conoscenza della interazione umana. Lo studio della scienza della negoziazione diverrà dunque centrale e richiederà di realizzare un diverso modello di formazione che avrà l'obiettivo di formare non più professionisti "singoli" che si preparano per vincere l'uno sull'altro, ma "coppie virtuali" corrispondenti a quelle "reali" che - in futuro - si incontreranno per apprendere l'uno dall'altro. E sarà lo stesso percorso formativo che porterà anche il "giurista a metà" verso la "meta del giurista": una meta in cui il giurista si riscoprirà come una "figura professionale nuova" con competenze tali da permettergli di rilevare e combinare interessi "al di là delle pretese giuridiche avanzate" (Cass. Civ. n. 8473/2019). E si tratterà di competenze che dovranno risiedere in entrambi i professionisti che assistono le parti per far sì che queste ultime non perdano il controllo sul proprio conflitto (devolvendolo a terzi) e possano dissolverlo da sé attraverso la stessa interazione che lo ha generato. Prefazione di Giuseppe Cosi.