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El Passeto. Racconto in Dialetto Triestino.

Bolaffio

Prima edizione.
Trieste, 1977; br., pp. 36, 26 tavv. b/n e col., cm 17,5x24.
(Città Amica).

collana: Città Amica

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 1 kg


El passeto è considerato il piccolo capolavoro di Anita Pittoni, indimenticabile figura della Trieste novecentesca che diede vita a quello straordinario progetto editoriale che risponde al nome delle Edizioni dello Zibaldone. Anita Pittoni coltivò anche in proprio una sua particolare forma di scrittura che dimostra tutta la sua versatilità, in quanto spazia dalla poesia alla prosa, dal racconto all'elzeviro, e si misura indifferentemente sia con l'italiano sia con il dialetto. El passeto è appunto una singolarissima prosa poetica composta in dialetto triestino, tutta giocata sul filo dei ricordi familiari, in cui spicca la figura del padre ingegnere del Comune che, coerente con il suo ideale di stampo socialista, lavorava in proprio a un progetto di canalizzazione delle acque a beneficio della collettività. Il "passeto" è il metro snodabile che, nella memoria della Pittoni, si lega indissolubilmente alla figura di questo padre morto prematuramente, che la domenica misurava le "sine del tram" per controllare che fossero perfettamente allineate, apparendo, mentre saltava da una parte all'altra delle rotaie, come un uccello battuto dalle intemperie. Ma il "passeto" rima anche con "baseto", quel bacio della madre così intensamente desiderato: "[...] 'desso sento quela voseta de mi pìcia che pianzota pian, che ciama pian: 'Mama, un baseto, un baseto de cuor...'".

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