Le amicizie degli antichi e dei moderni
Edizioni ETS
Pisa, 2099; br., pp. 423, cm 12x24.
(Polis. 3).
collana: Polis
ISBN: 88-467-5831-5
- EAN13: 9788846758316
Testo in:
Peso: 1 kg
Quella che viene proposta in questo libro non è la storia di una concezione dell'amicizia che è nata nell'età antica ed è sopravvissuta sino all'età moderna, ma l'analisi di varie tipologie di amicizia - antiche e moderne - a cui sono state attribuite diverse funzioni politiche. Porre l'accento sull'irriducibile pluralità dell'amicizia consente di raggiungere due obiettivi teorici fondamentali. Da un lato, è possibile sgombrare il campo da ogni facile contrapposizione tra l'amicizia politica degli Antichi e quella impolitica dei Moderni, combattendo un luogo comune che il fiorire dei friendshiP studia non è ancora riuscito a sfatare. Dall'altro lato, è possibile evitare l'equivoco, alimentato dall'influenza di Politiques de l'amitzé di Jacques Derrida, per cui si assume che l'amicizia possa essere una relazione politica soltanto se è il fondamento, o il modello, dei legami sociali. Questa è una, non la sola, idea di amicizia politica. È l'idea di Aristotele e, in parte, di Rousseau, ma non quella di Plutarco e di Cicerone, di Machiavelli e di Montaigne, di Bacone e di Hobbes. Esaminando le concezioni dell'amicizia elaborate da questi autori, e mostrando quanto siano diverse tra loro, viene gettata nuova luce sulle ragioni per cui l'amicizia è diventata una relazione di natura prevalentemente privata tra il Cinquecento e il Settecento, ma anche sui motivi per cui essa è ritornata al centro del dibattitto filosofico-politico degli ultimi decenni.