Contro la moda
Wudz Edizioni
Traduzione di Coco L.
Arezzo, 2024; br., pp. 200, cm 13x19,5.
EAN13: 9791281858008
Soggetto: Tessuti (Arazzi, Tappeti, Ricami)
Testo in:
Peso: 0.22 kg
«All'età di quattordici anni ho deciso che la mia esistenza aveva urgentemente bisogno di farsi più eccitante, ma i miei risparmi non mi permettevano di fare shopping alla Chelsea Girl. Ho imparato a usare una macchina da cucire, a seguire modelli e a cercare pezzi di stoffa nell'armadio della lavanderia. Il mio guardaroba sperimentale, fatto con tende e lenzuola, mi ha permesso di diventare un modello per Antenna, il parrucchiere di Boy George, il che a sua volta mi ha dato modo di frequentare altre persone vestite in modo strano e persino di entrare, ogni tanto, in qualche discoteca. Grazie ai vestiti, la mia vita è finalmente iniziata». Maria Antonietta era solita indossare vistosi e ingombranti paniers. I Sex Pistols hanno lanciato la moda punk, con pantaloni bondage, maglie sfilacciate, borchie e catene. Leigh Bowery, fondatore di uno dei locali più estremi e dissoluti della storia del clubbing, amava mettersi addosso lampadine, vernici e tritoni. Ogni epoca ha avuto la sua moda. Anzi, ogni moda ha dato forma a un'epoca: da Luigi XIV a Balenciaga, dagli abiti sgargianti in carrozza a TikTok, dal francescanesimo a Zoolander, Il Diavolo veste Prada e Marie Kondo, l'industria dei vestiti è da sempre espressione di genio, estrazione sociale, identità, rivoluzione, personalità e cultura. Manifesta chi siamo, o più spesso chi vorremmo essere. Incendia rivolte o, in casi più nefasti, le reprime.