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Un federalista giacobino. Ernesto Rossi pioniere degli Stati Uniti d'Europa

Il Mulino

Bologna, 2007; br., pp. 676, ill., cm 14x22.
(Fonti e studi sul federalismo e sull'integrazione europea. Perc. tem).
(Fonti e st. feder. integr. Europea. Perc. tem).

collana: Fonti e studi sul federalismo e sull'integrazione europea. Perc. tem

ISBN: 88-15-10210-8 - EAN13: 9788815102102

Soggetto: Società e Tradizioni

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.727 kg


"In poche parole, pur conservando le mie opinioni liberali, sono divenuto molto più socialista e anche molto più giacobino". Così scriveva Ernesto Rossi (1897-1967) a Gaetano Salvemini in una lettera da Ginevra del marzo 1944, condensando in poche righe l'evoluzione del suo pensiero durante i nove anni di prigionia nelle carceri fasciste e i quattro anni di confino nell'isola di Ventotene. La novità che più desiderava comunicare a Salvemini era però il progetto per l'unità federale dell'Europa, elaborato al confino con Altiero Spinelli ed Eugenio Colorni nel 1941. Partendo dalla documentazione inedita, conservata a Firenze presso gli Archivi Storici dell'Unione Europea e in altri archivi italiani e svizzeri, la ricerca ripercorre l'evoluzione del pensiero federalista di Rossi e della sua azione al servizio del Movimento federalista europeo con particolare attenzione agli anni della prigionia, del confino e dell'esilio in Svizzera (1930-1945), mettendo in rilievo come il suo contributo all'affermazione del federalismo sia stato, sino alla caduta della CED (1954), almeno pari a quello di Spinelli.

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