Solo di uomini il bosco può morire
Aboca Museum Edizioni
Sansepolcro, 2022; br., pp. 272, cm 12x24.
ISBN: 88-5523-157-X
- EAN13: 9788855231572
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Luoghi: Campania
Testo in:
Peso: 0.65 kg
L'antica acropoli di Cuma si erge su una foresta dimenticata: la silva gallinarum, lecceto trimillennario che costeggia le dune affacciate di fronte al mare di Procida e Ischia. Su questa spiaggia approdarono gli Eubei portando l'alfabeto, qui arrivò Enea per consultare la Sibilla Cumana. Se molti conoscono l'acropoli e i suoi scavi, quasi nessuno conosce la Foresta Regionale di Cuma o il vicino Parco della Quarantena che affaccia sul lago Fusaro. Oggi la Foresta è pressoché abbandonata, stretta fra il collettore fognario di Cuma e i quintali di plastica depositati dal mare... Nell'incantevole varietà floreale mediterranea del bosco vivono le gallinelle, i falchi, le volpi e sembra ad ogni ora di poter incontrare la grande dea che custodisce l'acropoli, la madre del mare e della terra, insieme a fantasmi d'ogni epoca, a storie dimenticate, poeti, cani e pescatori di frodo di telline. Dopo tremila anni, è ora in corso l'assedio finale di Cuma, quello dell'inquinamento e dell'abbandono, perché davvero, come recita un verso di Danilo Dolci, "solo di uomini il bosco può morire", dell'umanità che inquina chimicamente il proprio corpo e il proprio ambiente e che ha perso ogni contatto con lo spirito del mondo, con tutto ciò che è sacro e meraviglioso. Eppure, la foresta e la dea che abita Cuma accolgono gli esuli, inclusa l'autrice che vi si rifugia durante i lockdown e la racconta: reportage, racconto, narrazione storica, "Solo di uomini il bosco" può morire cerca di restituire la frontiera da cui la natura ci spia e in cui possiamo ancora rinascere.