Tutto in una mano. Il disegnare come pratica quotidiana
DeriveApprodi
Roma, 2019; br., pp. 57, ill.
(Fotografiche).
collana: Fotografiche
ISBN: 88-6548-282-6
- EAN13: 9788865482827
Soggetto: Architetti e Studi,Arti Grafiche (Disegno, Incisione, Miniatura),Pittura e Disegno - Monografie,Saggi (Arte o Architettura)
Periodo: 1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 0.27 kg
Riprendendo tra le mani i molti scritti e disegni che Antonello Sotgia ha lasciato, è apparso ben presto evidente che il tema del disegnare, e il suo esito, il disegno, rappresentano un lungo filo rosso che accompagna la sua riflessione e produzione nel corso dei decenni. Disegnare, per Antonello, è prima di tutto una pratica quotidiana, propria del suo essere architetto. Porta il quadernetto nella tasca, lo tira fuori appena può. Usa parole e disegni per prendere appunti, lasciare traccia, cercare di capire, descrivendo. Gira le pagine, come a voler viaggiare nel tempo e negli spazi che ha attraversato recentemente. Mostra i disegni, raccontando situazioni, storie, luoghi. Per Antonello, disegnare è un atto che si svolge nello spazio del foglio o delle diverse superfici che incontra: un tovagliolo di carta, il ciottolo di una spiaggia, una strada che diventa lavagna, la tovaglia di carta di un ristorante, un biglietto dell'autobus. Tutto sembra buono per permettere alla mano di occupare uno spazio in un tempo definito, racchiuso tra la «stretta» della penna e l'energia scaricata dalla mano stessa che ha riempito il foglio. I suoi disegni rendono visibile il suo dialogo con la mente. Attraverso le sue mani rappresentate nell'atto di disegnare, questo dialogo sembra prendere forma e uscire all'esterno. La sua idea esce allo scoperto e diventa patrimonio collettivo. Il disegnare è l'atto che si compie per conoscere se stessi e il mondo, un atto intimo quindi, ma che Antonello riesce sempre a rendere condiviso, nella convinzione che solo insieme agli altri la conoscenza diventa un atto rivoluzionario.