Il silenzio dell'angelo
La Conchiglia di Santiago
San Miniato, 2020; br., pp. 140.
(Di Scrittura).
collana: Di Scrittura
ISBN: 88-97405-29-0
- EAN13: 9788897405290
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 1 kg
Un giorno qualunque in compagnia dell'autismo. Una nascita insperata, spontanea, dopo un triplice tentativo fallito di fecondazione assistita. Sconfitto il morso famelico dell'endometriosi. Un miracolo. La scoperta, bruciante, che l'angelo che si attendeva ha un piumaggio speciale. Dio, perché? Ingresso nei gironi infernali dello spettro autistico. Lasciate ogni speranza voi che entrate. Lenta risalita dagli abissi della disabilità con sprazzi di luce e di speranza che s'irradia dalle torce di tanti "sommozzatori" con cui scambi quotidianamente boccate d'ossigeno ed azoto. Angeli terreni. Un giornale di bordo, intimo e familiare, di piccolo cabotaggio autistico. Un "Ulisse" che non dura 24 ore, ma ogni santo giorno. Un incubo. Ed una speranza onirica finale. Questo libro racconta di un bambino autistico, Teo, dal nomignolo curioso, "Nocciolino". Si comincia dalla fuoriuscita del ventre materno, fino all'età di circa 6 anni. E dopo? L'autore, tace. Vi si narrano gli sforzi immani dei genitori, due piccoli mozzi di bordo al timone di una malferma scialuppa, quasi mai d'accordo sulla direzione da imprimere alla prua. La traversata per il grande oceano dell'autismo non si giova di sicure mappe nautiche, di rigorosi portolani, di affidabili bussole o di precisi angoli di sestanti, e men che meno di avanzati strumenti geo-satellitari, ma è malferma ed insicura, quasi sempre sottocosta, come quella degli antichi, all'avaro lume dell'Orsa minore o della stella polare, in una notte di nebbia. L'equipaggio è solitario. Si viaggia in tre. Il passeggero e i due mozzi di bordo, appunto. Sulla scialuppa non sale quasi mai nessuno. Tranne qualche vecchio. Anzi appena navi di più grosso cabotaggio ne intravedono all'orizzonte quello straccio di bandiera e l'insicuro procedere, si precipitano a variarne la rotta, per non incrociarla. Non si sa mai. Nei porti l'approdo è complicato ed osteggiato. Come le navi dei folli o le scialuppe dei migranti. Sul diario di bordo è tenuto un resoconto puntuale della vita del passeggero e degli assistenti di bordo. Si narra delle aspettative della nascita. Dei primi sforzi per la nutrizione. Della fatica del dormire, del giocare, dell'apprendere. Dei riti puntuali ed ossessivi di bordo. Dei naufragi. Dei mancati arrivi, ma anche degli insperati salvataggi. Dei rari approdi in radure o isole felici e dei soccorsi dei tanti sub che ti offrono gratis il loro ossigeno, per tirare avanti e non soffocare. Di brucianti domande ad indisturbate divinità. Si parla di sogni. Incubi. Speranze e preghiere. Ma ora basta, scoprilo da te lettore. L'ormeggio è sciolto. Il viaggio inizia. Da un campetto da calcio di periferia.