Seeing red. L'universo non si espande. Redshifts, cosmologia e scienza accademica
Jaca Book
A cura di Biava E. e Bolognesi A.
Traduzione di Corsini E. M. e Dalla Valle M.
Milano, 2009; br., pp. 387, ill., cm 16,5x23.
(Di Fronte e Attraverso. L'Evoluzione dell'Universo).
collana: Di Fronte e Attraverso. L'Evoluzione dell'Universo
ISBN: 88-16-40875-8
- EAN13: 9788816408753
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Peso: 0.893 kg
Questo studio costituisce il risultato più compiuto della ricerca di Halton Arp, noto astronomo di osservazione del nostro tempo, particolarmente nel campo dell'astronomia extragalattica. A partire dal 1966, comincia a raccogliere un'impressionante mole di evidenze osservative che lo inducono a rigettare l'ipotesi dell'espansione dell'universo e a concludere che i redshift degli oggetti cosmici (galassie e quasar) riflettono essenzialmente la loro età. La ricerca empirica di Arp trova poi un potente alleato nella teoria gravitazionale elaborata da Fred Hoyle negli anni Sessanta e poi perfezionata da Jayant Narlikar nel 1977 e più nota come "teoria della massa variabile e della gravità conforme" basata sul principio di Mach. La teoria machiana della "massa variabile" prevede infatti che gli oggetti cosmici più giovani abbiano un redshift più alto ed è una conferma su base teorica della validità della ricerca di Arp. Il volume espone i risultati della ricerca europea condotta al Max-Planck-Institut für Astrophysik di Monaco di Baviera mediante i telescopi orbitanti che operano nei raggi X e nei raggi gamma. L'individuazione da parte di Arp di un gran numero di connessioni e di legami fisici fra oggetti cosmici di alto e di basso spostamento verso il rosso, che talvolta hanno probabilità di proiezione accidentale inferiore a una su dieci miliardi, mina alle fondamenta l'interpretazione canonica del redshift che regge l'espansione dell'universo e tutta la cosmologia contemporanea.