Iwein nel manoscritto b.r. 226 della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Testo tedesco a fronte
A cura di Digilio M. R.
Testo Italiano e Tedesco.
Roma, 2015; br., pp. 342, cm 17x24.
(Proteo).
collana: Proteo
ISBN: 88-7575-188-9
- EAN13: 9788875751883
Periodo: 0-1000 (0-XI) Antico,1000-1400 (XII-XIV) Medioevo
Testo in:
Peso: 5 kg
Redatto in una zona liminare del dominio linguistico tedesco quando il Medioevo è al suo crepuscolo, il manoscritto ora alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze perpetua la fortuna di due tra i massimi capolavori del romanzo cortese tedesco, Tristan di Gottfried von Strassburg e Iwein di Hartmann von Aue. Si deve probabilmente a un nobile boemo vissuto all'inizio del XIV secolo la committenza di un codice che fu letto frequentemente, come indicano i chiari segni di usura sul primo e sull'ultimo foglio di ciascun romanzo. E probabile che il committente del manoscritto traesse dalla lettura di quei romanzi il diletto dell'evasione ma è anche lecito supporre che egli riuscisse a scorgere in quelle articolate vicende di dame e cavalieri - e se ne compiacesse - l'incrinatura di un mondo di ideali cortesi che preludeva alla nascita di una società nuova nella quale egli stesso ambiva a svolgere un ruolo. Vero è anche che il codice fiorentino celebra nei versi che custodisce i temi fondanti e senza tempo della letteratura universale e tutto ciò che incarna l'eterna ricerca del compromesso tra sé e il mondo: la ricerca della felicità e l'esperienza del dolore, l'amicizia e il tradimento, l'amore e la morte. Restano misteriose le strade attraverso le quali il manoscritto, tra le mani di ignoti proprietari o mercanti, ha attraversato una così ampia parte d'Europa per giungere in Toscana, e non è chiaro quanti li fossero in grado di apprezzare la straordinaria caratura dei versi di cui esso è scrigno.