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Gatti e zecche. Agamben e Derrida sull'animale

Novalogos

A cura di Castanò E.
Illustrazioni di Di Russo M.
Traduzione di Guercio F.
Aprilia, 2023; br., pp. 132, cm 12x24.
(Filosofia).

collana: Filosofia

ISBN: 88-31392-15-8 - EAN13: 9788831392150

Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento,1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.65 kg


Il confronto fra Giorgio Agamben e Jacques Derrida sull'"animale" ha influenzato il vocabolario filosofico degli ultimi venti anni, aprendo ambiti di ricerca nuovi nella teoria e nella prassi. Sullo sfondo dell'intera opera dei due pensatori, L'aperto. L'uomo e l'animale di Agamben e L'animale che dunque sono di Derrida appaiono tutt'altro che casi episodici. Al contrario mettono in risalto i tratti più caratteristici del loro pensiero, esemplificati da due figure molto emblematiche: la zecca (capace, per Agamben, di restare per anni in uno stato di pura potenza) e la gatta (il cui sguardo, per Derrida, fa vacillare tutta la presunzione del soggetto umano). Biopolitica e zoopolitica in che rapporto stanno con la questione animale? Gatti e zecche di Kevin Attell risponde a questa e ad altre domande assumendo una prospettiva agambeniana capace di chiarirne alcuni aspetti problematici e di rispondere ai tanti interventi di stampo derridiano che negli anni hanno costellato l'acceso dibattito sull'animalità.

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