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Generazione Ilva

Besa Editrice

Nardò, 2013; br., pp. 192, cm 14x21.
(Nadir).

collana: Nadir

ISBN: 88-497-0873-4 - EAN13: 9788849708738

Periodo: 1960- Contemporaneo

Luoghi: Puglia

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.34 kg


C'erano i pescatori, i contadini, i pastori. Poi arrivò l'industria. Sradicò masserie e migliaia di ulivi sostituendoli con duecento ciminiere e con l'acciaieria più grande d'Europa. Negli anni Sessanta una città povera del Sud italiano divenne la più ricca di tutte grazie alla fabbrica dello Stato: l'Italsider. Richiamò americani e giapponesi, accolse trentamila lavoratori. Fu una rivoluzione. Cinquantadue anni dopo, Emilio Riva, l'imprenditore cui lo Stato ha consegnato la fabbrica nel 1995, è accusato dalla magistratura di disastro ambientale. Lo stabilimento in cui si produce un terzo dell'acciaio italiano è finito sotto sequestro e l'Ilva - la vecchia Italsider - non è più un sogno: uccide. Taranto è ripiombata nella disperazione, come se una macchina del tempo l'avesse riportata indietro di mezzo secolo. Ecco la storia di uno scandalo, di un fallimento, di una generazione illusa dall'età dell'acciaio. E di un Sud occupato e sfruttato in cui centinaia di migliaia di persone hanno osservato senza muovere un dito uno stravolgimento gigantesco. Eppure era tutto bellissimo. "Sembra di stare ai tropici" sussurrò Walter Tobagi quando, per un istante, volse la schiena alle ciminiere e guardò il mare.

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