Appartenenze sconosciute. Politiche della traduzione culturale
Editori Riuniti
Roma, 2006; br., pp. 98, cm 14x21.
(Saggi. Filosofia).
collana: Saggi. Filosofia
ISBN: 88-359-5925-X
- EAN13: 9788835959250
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Peso: 0.152 kg
Intorno a ciò che si definisce appartenenza aleggia una semantica che generalmente riconduce alla velleità di una padronanza se non all'egoismo di una proprietà. Sia essa intesa nella sua declinazione politica o religiosa, sessuale o etnica, geografica o economica, l'appartenenza sarebbe, in questa veste, qualcosa di esclusivo con pretese onnicomprensive, una condizione naturalizzata da difendere con dispetto e gelosia. Persistono altre modalità di farne esperienza e di promuoverne le potenzialità: di fianco al suo aspetto possessivo risiedono quegli altri dell'appropriatezza, della pertinenza, dell'adeguatezza. Attitudini che caratterizzano l'appartenere come una condizione storicamente acquisita, socialmente filtrata, psicologicamente dinamica e antropologicamente plastica alle realtà che pungolano in corso d'opera. Qualità culturali di cui si arriva a disporre attraverso un partecipato ri-conoscimento della propria storia come percorso prospettico, del proprio interesse come essere coinvolti, del proprio come impensato. Nell'ordinarietà delle pratiche tale riconoscimento può eludersi e contrastare, ma anche abilitarsi alla coesistenza, può intorpidirsi tra le retoriche ufficiali o resistervi facendo leva sull'esercizio critico e riflessivo della traduzione culturale.