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Pietro Capuzzi e la Resistenza nell'Alto Nera

Il Formichiere

Foligno, 2021; ril., pp. 237, ill.
(Ritorni. Anastatiche e Facsimili).

collana: Ritorni. Anastatiche e Facsimili

ISBN: 88-31248-35-9 - EAN13: 9788831248358

Soggetto: Saggi Storici,Società e Tradizioni

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo

Luoghi: Italia

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 1.251 kg


A cinquantatré anni Capuzi rientrò da Roma, dove si era trasferito molti anni prima, alla sua Visso. Era il 1943 e gli Alleati avevano ripreso la marcia verso nord. La resistenza, come aveva detto Harold Macmillan, stava dando risultati di prim'ordine. Nacque così la Banda dei ribelli di Monte Cardosa, destinata a diventare parte della brigata "Spartaco". Il 19 novembre il comando della brigata si rivolse ai vissani: «Egli diede generosamente la sua vita perché la nostra fosse più degna di uomini e di cittadini. Organizzando la resistenza alle chiamate del governo dei traditori, egli volle salvare i vostri figli cercando sempre di risparmiare alla sua città gli orrori della guerra». Questo, in effetti, fu l'intento del grande socialista. Fu Giuliano Vassalli a ricordarne la serietà e la capacità di dedizione a Visso in occasione della sepoltura definitiva. Con decreto luogotenenziale del 15 febbraio 1945 è stata conferita a Capuzi la medaglia d'oro al valor militare perché «ritrovando nella lotta partigiana lo slancio e l'energia della gioventù benché avanzato negli anni si adoperava indefessamente a costituire in Visso un centro di resistenza e di guerriglia partigiana».

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