Linea rossa. Milano 1964: l'invenzione della modernità in Italia
Giangiacomo Feltrinelli Editore
Milano, 2021; br., pp. 224, cm 12x24.
(Campi del Sapere. 1).
collana: Campi del Sapere
ISBN: 88-07-10556-X
- EAN13: 9788807105562
Soggetto: Saggi Storici
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Luoghi: Italia,Lombardia,Milano
Testo in:
Peso: 1 kg
La prima metropolitana di Milano fu inaugurata nel 1964 e da subito i milanesi la chiamarono Linea rossa. Il nome viene dal colore brillante che fu scelto per identificare la linea sulle mappe e per decorarne le stazioni, i treni, il caratteristico corrimano "filo d'Arianna" e la fascia segnaletica orientativa, distinguendola dalla M2, la Linea verde, concepita nello stesso momento e inaugurata cinque anni più tardi, nel 1969. Fortemente voluta dall'amministrazione e dai cittadini per rispondere alle turbolente trasformazioni sociali del dopoguerra, il progetto della metropolitana milanese fu affidato a un formidabile trio, composto dagli architetti Franco Albini e Franca Helg, e dal grafico Bob Noorda, che è stato il demiurgo del paesaggio visivo industriale italiano. Premiata con il Compasso d'oro da una giuria presieduta da Bruno Munari, la Linea rossa è il simbolo del ruolo etico e civile che il design ha svolto nell'affrontare la modernizzazione italiana e nel plasmare il nuovo stile di vita urbano. Interpretando le forme estetiche come forme sociali, che parlano attraverso linee, colori, stili e materiali come la gomma, Barbara Carnevali ci guida in un appassionante viaggio nell'estetica sociale della città che in Italia ha rappresentato il modernismo e la potenza industriale, la moda e l'avanguardia, riflettendo sull'eredità e sulle contraddizioni di questo modello sociale. La Linea rossa è la dimensione sensibile della metropoli moderna: il suo sistema circolatorio e nervoso, che la unisce e collega nel profondo, ma è anche la sua catacomba, il suo inconscio, il suo lato notturno e segreto.