Divisione in natura e proporzionalità quantitativa. Il ricorso a beni estranei alla comunione (artt. 720 e 728 c.c)
Giuffrè Editore
Milano, 2018; br., pp. VIII-192.
(Quaderni di "Studi Senesi").
collana: Quaderni di "Studi Senesi"
ISBN: 88-14-22170-7
- EAN13: 9788814221705
Luoghi: Italia
Testo in:
Peso: 0.92 kg
Il Quaderno, dal titolo "Divisione in natura e proporzionalita¿ quantitativa - Il ricorso a beni estranei alla comunione (artt. 720 e 728 c.c.)", è diretto a individuare e approfondire i concetti dei due principi essenziali della divisione (di qualunque tipo) di beni comuni, cioè la divisione in natura e la proporzionalità quantitativa, anche alla luce dei rimedi previsti per la tutela di quest'ultimo, in particolare della rescissione della divisione, e la loro interpretazione evolutiva nell'ambito della distinzione tra divisione in senso proprio e atti equiparati e/o ampliamento e unificazione del concetto stesso di divisione. Nella prospettiva di una intima interdipendenza tra i suddetti principi in ogni modalità divisionale, quale espressione di una funzione tipicamente distributiva-attributiva, si rivendica la distinzione tra divisione in senso proprio e atti equiparati e si offre una nuova prospettiva per l'identificazione della categoria di questi ultimi, non così ampia e certo non illimitata. In questo contesto si analizzano gli artt. 720 e 728 c.c., che ammettono il ricorso a beni estranei alla comunione, cioè personali di uno o più condividenti, nell'attuazione della divisione - c.d. conguaglio divisionale - mettendo in luce, pur nella identica funzione del medesimo, la diversità delle due norme e in particolare la necessità di stabilire, in entrambi i casi, dei limiti alla suddetta utilizzazione, sotto il profilo qualitativo e quantitativo, al fine di restare nell'ambito della funzione tipicamente divisionale, nel rispetto del principio della proporzionalità quantitativa. Infine, sempre alla luce dei principi divisionali della divisione in natura e della proporzionalità quantitativa, si analizzano le modalità divisionali previste nell'art. 720 c.c., riferito ai beni comuni indivisibili o non comodamente divisibili, i margini della discrezionalità del giudice nella scelta del condividente assegnatario, il concetto di "quota maggiore" e la necessità del consenso dell'assegnatario prescelto.