Processo al classico. L'epurazione dell'archeologia
Edizioni ETS
Pisa, 2022; br., pp. 263, cm 17x24.
(Studi di Archeologia e Storia del Mondo Antico e Medievale. 5).
collana: Studi di Archeologia e Storia del Mondo Antico e Medievale
ISBN: 88-467-6219-3
- EAN13: 9788846762191
Soggetto: 0-1000 (0-XI) Antico,Saggi e Studi sull'antichità
Testo in:
Peso: 0.55 kg
Sono pochi i lavori di storia dell'archeologia italiana che si avventurano oltre i rassicuranti steccati della disciplina, e ancor più rari i tentativi di impostare una storia della concezione e del ruolo dell'archeologia nella società italiana. Cercando di uscire fuori dal recinto accademico, questo libro prova a inoltrarsi nel drammatico quinquennio 1943-1948, per ricavarne una nuova lettura dell'archeologia fascista e del suo superamento all'interno del processo di transizione dal regime alla Repubblica. Un passaggio qui presentato come un contrastato laboratorio di ricostruzione identitaria dell'Italia e degli italiani a partire dal loro primato classico. Filo conduttore del racconto sono i processi epurativi dei protagonisti dell'archeologia fascista, ma tra le carte processuali, a rendere la grana del contesto, si mescolano fatti, idee e interpretazioni del dopoguerra italiano. Una fase cruciale per il Paese e la sua archeologia, in cui affondano le proprie radici le diverse politiche del Classico che caratterizzeranno l'Italia repubblicana. Una dimensione ideologica e conflittuale della tradizione che oggi sembra essere tramontata, per l'affermazione sempre più prepotente della tecnocrazia nello studio dell'antico. Anche su ciò il libro s'interroga.