Il marchio della paura. Immagini, consumi e branding della guerra all'occidente
Strumenti per la Didattica di Egea
Milano, 2016; br., pp. 171, cm 24x12.
(Cultura e Società).
collana: Cultura e Società
ISBN: 88-238-3593-3
- EAN13: 9788823835931
Testo in:
Peso: 0.65 kg
Il terrorismo si è trasformato oggi in un vero e proprio brand, modificando i suoi linguaggi e lo stile con cui comunicava la sua "missione". Si è rifatto l'immagine e ha adottato le tecniche più innovative della comunicazione visuale, dalla grafica alla post-produzione, assoldando tra le sue file soggetti provenienti dalla classe creativa e dalle sottoculture, in particolare dalle scene hip hop delle metropoli europee, con tanto di tatuaggi e di stili di vita problematici. Nell'epidemia di diffusione del nuovo terrorismo un aspetto decisivo è la centralità del consumo. Se è vero che l'Occidente è ovunque, più che dalla forma universale del diritto esso è rappresentato infatti dalla forma globale del consumo. Essendo quest'ultimo la dimensione superficiale attraverso cui i terroristi possono interagire con i valori profondi delle società democratiche occidentali (la libertà che diventa libertà di consumare), essi mirano a colpire i luoghi del divertimento e del loisir: non solo per suscitare più clamore, ma anche per recidere il doppio legame che li rende dipendenti da quel mondo.