Le traduzioni di narrativa tedesca durante il fascismo
Edizioni Carocci
Roma, 2012; br., pp. 307, cm 15,5x22,5.
(Lingue e Letterature Carocci. 140).
collana: Lingue e Letterature Carocci
ISBN: 88-430-6562-9
- EAN13: 9788843065622
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno
Testo in:
Peso: 0.376 kg
Tra la fine degli anni Venti e la prima metà degli anni Trenta del secolo scorso il campo letterario italiano apre i propri confini alla narrativa straniera del tempo. Tra i volumi che si impongono all'attenzione dei lettori si distingue la presenza massiccia della prosa contemporanea tedesca, che giunge sugli scaffali delle librerie italiane incontrando il favore del grande pubblico. Dietro le quinte della vita editoriale sotto il regime fascista, le vicende di scoperta e di proposta, di censura, di autocensura o di autorizzazione delle traduzioni dalla narrativa tedesca descrivono un interessante - e a volte sorprendente - itinerario delle forme e dei modi in cui innumerevoli romanzi stranieri furono recepiti dai lettori italiani tra accuse di esterofilia e incipienti imposizioni di autarchia culturale. Oltre a delineare così un capitolo decisivo della storia dell'editoria italiana durante il fascismo come parte del più generale rapporto tra intellettuali e potere, l'autrice analizza una campionatura di traduzioni rappresentative dei generi letterari di maggior successo del tempo - romanzo al femminile, romanzo di guerra e romanzo di ambientazione metropolitana - offrendo anche un contributo filologico-testuale al dibattito traduttologico in corso. Spostando lo sguardo sui testi, tramite l'affiancamento di tre opere (di Vicki Baum, Arnold Zweig e Hans Fallada) con le rispettive traduzioni italiane, l'analisi comparativa sottopone a verifica i criteri di traduzione.