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L'ora dello spettatore. Come le immagini ci usano.

A cura di M. Di Monte e Gennari Santori F.
Roma, 2020; br., pp. 264, ill. col., cm 21x27.

prezzo di copertina: € n.d.

L'ora dello spettatore. Come le immagini ci usano.

Costo totale: € 40.00 € 147.00 aggiungi al carrello carrello

Libri compresi nell'offerta:

L'ora dello spettatore. Come le immagini ci usano.

A cura di M. Di Monte e Gennari Santori F.
Roma, 2020; br., pp. 264, ill. col., cm 21x27.

OMAGGIO (prezzo di copertina: € n.d.)

L'ora dello spettatore. Come le immagini ci usano.

Caravaggio. La Bottega del Genio

Roma, Museo Nazionale del Palazzo di Venezia - Sale Quattrocentesche, 22 dicembre 2010 - 29 maggio 2011.
A cura di Falucci C.
Roma, 2010; br., pp. 118, ill. b/n e col., tavv., cm 24x28.
(Cataloghi Mostre. 49).

OMAGGIO (prezzo di copertina: € 48.00)

Caravaggio. La Bottega del Genio

Caravaggio. La Cappella Contarelli

Roma, Palazzo Venezia, 10 marzo - 15 ottobre 2011.
A cura di M. Cardinali e De Ruggieri M. B.
Roma, 2011; br., pp. 150, 60 ill. b/n, 60 ill. col., 60 tavv. b/n, tavv. col., cm 24x28.
(Cataloghi Mostre. 50).

OMAGGIO (prezzo di copertina: € 59.00)

Caravaggio. La Cappella Contarelli

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Sul teatro

Meltemi Editore

A cura di Consolini M.
Roma, 2017; br., pp. 290, cm 15x21,5.
(Biblioteca).

collana: Biblioteca

ISBN: 88-8353-727-0 - EAN13: 9788883537271

Soggetto: Teatro

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.42 kg


La ricca e intensa attività critica che Roland Barthes ha dedicato al teatro è rimasta pressoché sconosciuta, soprattutto al di fuori della Francia. Gli scritti proposti in queste pagine risalgono agli anni Cinquanta, durante i quali quello che era stato un amore giovanile diviene l'oggetto di un'analisi intransigente. Il corpus "Sul teatro" possiede veramente le caratteristiche di un'opera: ci rivela un Barthes "inedito", più aggressivo e manicheo del solito, e ne conferma al tempo stesso le note peculiarità di intellettuale incapace di allinearsi a un credo ideologico; costituisce un preciso quadro di un'epoca, pur dispensando riflessioni di grande utilità per la lettura dell'intero fenomeno teatrale novecentesco. Il teatro non fu solo l'ambito in cui Barthes esercitò la sua prima, massiccia attività critica, e che gli fornì la prima notorietà, ma anche lo spazio della sua unica, vera militanza. Dal 1953, anno in cui si unì al gruppo della nascente rivista Théâtre Populaire, al 1961, quando abbandonò il teatro in modo definitivo, il tono dei suoi articoli rimane fermo e determinato. I bersagli sono le strutture, le istituzioni, la critica e il pubblico borghese. L'obiettivo, chiarissimo, è la definizione concreta di un teatro essenzialmente popolare, al tempo stesso divertente e difficile, d'intrattenimento e di pensiero, fruibile e stimolante. Netto e ben disegnato il cammino che condusse Barthes dall'entusiasmo per il Théâtre National Populaire di Jean Vilar - dove nei grandi spazi e nel rigore della messinscena trovò un riflesso del suo antico amore per la tragedia greca e per i maestri d'anteguerra Dullin e Pitoëff - alla vetta della folgorazione, la "scoperta" del Berliner Ensemble di Bertolt Brecht - un teatro politico straordinariamente efficace perché radicalmente rivoluzionario nelle forme sceniche -, che lo portò in rotta di collisione con tutto il "teatro imperfetto", e infine al disincanto nei confronti di tutta l'arte drammatica. Lungo questa pista le tracce sono perfettamente riconoscibili: grazie agli oggetti.

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