Putin. Dal KGB al Cremlino
Edizioni ETS
Pisa, 2013; br., pp. 170, ill., cm 17x24.
ISBN: 88-467-3580-3
- EAN13: 9788846735805
Soggetto: Società e Tradizioni
Periodo: 1960- Contemporaneo
Luoghi: Extra Europa
Testo in:
Peso: 0.35 kg
Negli anni tra il 1990 e 2000, al tracollo del marxismo-leninismo, Putin ha constatato e vissuto il periodo confuso, quasi anarchico, di uno stato ormai privo di ideali politici e carente di guida e organizzazione amministrativa, economica ed industriale. Lo stato andava ricostruito, la Russia da Mosca a Vladivostok, da Pietroburgo ad Odessa, riorganizzata. Occorreva un modello e Putin ha riproposto uno stato similzarista, ma nel XXI secolo. Da russo, Putin conosce l'animo del suo popolo e ne rappresenta qualità, virtù e difetti. D'altra parte però, una società transitata dallo schiavismo zarista al dirigismo leninista e poi stalinista, non avrebbe potuto trasformarsi in breve in una società democratica simile a quella delle nazioni occidentali europee. Il discorso era diverso per gli stati dell'Europa Balcanica e Orientale, dalla ex Jugoslavia, alla Polonia, Ungheria e Cecoslovacchia (oggi divisa in Repubblica Ceca e Slovacchia), che dalla Prima Guerra Mondiale e sino al successivo Patto di Varsavia, avevano regimi e forme statuali parlamentari, democrazie forse non ancora complete, ma certamente aperte e libere. Il regime instaurato da Putin in Russia è quello adatto ad un paese euroasiatico, con 50 etnie, molteplici religioni, che necessita di una guida forte, determinata allo scopo, che per il momento non può rispettare i canoni democratici, né americani, né europei, pena l'anarchia.