Per una morale dell'ambiguità
Edizioni SE
Traduzione di Bonomi A.
Milano, 2010; br., pp. 132, cm 13,5x22,5.
(Testi e Documenti. 105).
collana: Testi e Documenti
ISBN: 88-7710-871-1
- EAN13: 9788877108715
Testo in:
Peso: 0.194 kg
"Nell'inverno del 1946 Camus mi aveva chiesto, per non so più quale collana, uno studio sull'azione;" scrive Simone de Beauvoir nella sua opera autobiografica "La forza delle cose", del 1963 "l'accoglienza riservata a Pirro e Cinea m'incoraggiava a tornare alla filosofia. D'altra parte quando leggevo Lefebvre, Naville, Mounin, sentivo il desiderio di replicare. Incominciai così, in parte contro di loro, Per una morale dell'ambiguità. Di tutti i miei libri è quello che oggi mi irrita di più. La parte polemica mi sembra valida. Certo, ho perduto del tempo a combattere obiezioni futili; ma allora l'esistenzialismo veniva considerato come una filosofia nichilista, miserabilista, frivola, libertina, disperata, ignobile: bisognava pur difenderlo. In una maniera a mio avviso convincente, ho criticato l'ingannevole mito di una umanità monolitica di cui fanno uso gli scrittori comunisti - spesso senza confessarlo - volendo ignorare la morte e il fallimento; ho indicato le antinomie dell'azione, la trascendenza indefinita dell'uomo che si oppone alla sua esigenza di recupero, l'avvenire al presente, la realtà collettiva all'interiorità di ognuno; riprendendo il dibattito, allora così scottante, sui mezzi e sui fini, ho distrutto alcuni sofismi. Sul ruolo che hanno gli intellettuali in seno a un regime da loro approvato, ho sollevato dei problemi ancor oggi attuali."