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Il cardinale e il labirinto di Dedalo

Kimerik Casa Editrice

Patti, 2020; br., pp. 616.
(Kimera).

ISBN: 88-5516-498-8 - EAN13: 9788855164986

Periodo: 1000-1400 (XII-XIV) Medioevo,1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento

Luoghi: Toscana

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 2.96 kg


Era seduto su uno scranno di velluto purpureo, stringeva una cetra col braccio sinistro e la Divina Commedia col braccio destro. Era veramente un Dante Alighieri corrucciato e superbo, con lo sguardo sdegnoso e coi paludamenti solenni, così il "Padre della Patria" passare volle alla posterità. Marsioni era Dante, novello aèdo malinconico in un tempo di follia. Era l'altero Dante e da quello scranno purpureo declamava versi immortali, mentre i vari maghi e stregoni tentavano ancora disperatamente di rintracciare lo spirito di suo padre. Era un Dante molto attendibile, per via di quell'accento tosco con cui pronunciava le parole e per quel tono austero e orgoglioso con cui recitava anche versi prosaici come: "Ed elli avea del cul fatto trombetta". Era un Dante che annunciava la fine della storia, certamente credibile in un pianeta disperato. Quando parlava tremavano i muri e le orecchie della perduta umanità del suo piccolo mondo, quando cantò Ugolino della Gherardesca che rodeva il cervello dell'arcivescovo Ruggieri, nel suo volto e nella sua voce parve materializzarsi tutto il dolore dei millenni: dovettero fermarlo, i vicini del quartiere volevano dar fuoco al palazzo.

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