Capolavori ritrovati in terra di Siena. Itinerari d'autunno nei Musei Senesi
Bellosi Luciano - Paolucci Giulio - Fattorini Gabriele
Silvana Editoriale
Siena, 24 settembre 2005 - 9 gennaio 2006.
Siena, Itinerari Musei Senesi, 24 settembre 2005 - 9 gennaio 2006.
Cinisello Balsamo, 2005; br., pp. 128, ill. b/n e col., cm 24x28.
(Fondazione Musei Senesi. Quaderni. 1).
collana: Fondazione Musei Senesi. Quaderni
ISBN: 88-8215-968-X - EAN13: 9788882159689
Soggetto: Arti Decorative (Ceramica, Porcellana, Maiolica),Pittura,Regioni e Stati,Saggi (Arte o Architettura),Scultura
Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento
Luoghi: Toscana
Testo in:
Peso: 0.844 kg
All'interno di ogni museo si apre una 'camera delle meraviglie', dove riscoprire opere dell'Antichità o del Medioevo nate per questa terra, ma condotte altrove dalle più diverse vicende. Ora un reperto archeologico, ora un dipinto a fondo oro o una scultura: tutti e comunque testimoni di recuperati nessi storici e di quella peculiare e stratificata identità culturale dell'area senese, che oggi è ben documentata proprio dalla trentina di sedi museali raccolte nella Fondazione Musei Senesi.
Il viaggio alla scoperta di questa terra può iniziare ovviamente da Siena - attuale capoluogo e antica capitale di uno stato che occupava gran parte della Toscana meridionale - dove la Pinacoteca Nazionale entra temporaneamente a far parte del sistema dei Musei Senesi. Vi sono esposti tre rari gruppi in terracotta raffiguranti la Madonna col Bambino, scolpiti nei primi decenni del Quattrocento dal grande Jacopo della Quercia (autore della celebre Fonte Gaia per la Piazza del Campo) che qui dimostra una grande familiarità con una tecnica che fu esaltata da Plinio e riscoperta agli inizi del secolo XV da Donatello e Filippo Brunelleschi.
Nell'area della Val d'Elsa - terra storicamente fiorentina - il turrito borgo di San Gimignano vede 'tornare a casa', all'interno dei Musei Civici, un bel polittico che fu dipinto per i domenicani sangimignanesi da Bartolomeo Bulgarini: il maggiore protagonista della pittura senese del terzo quarto del Trecento. Una tavola proveniente da una collezione privata, ove si coglie tutta la preziosità e l'eleganza dell'arte di un artefice ispirato dall'arte di Duccio e di Pietro Lorenzetti. A Colle Val d'Elsa, nel Museo Archeologico, rientra invece una memoria dei Calisna Sepu: una famiglia etrusca del posto, la cui tomba - rinvenuta nella necropoli del Casone - fu oggetto dei giovanili studi di Ranuccio Bianchi Bandinelli. Si tratta di un'urna funeraria in tufo, proveniente dal Museo Guarnacci di Volterra.
Asciano è il centro delle Crete: territorio a meridione del capoluogo, marcato dall'affascinante paesaggio di colline argillose che ispirò i migliori pittori dell'antica scuola senese. All'interno del Museo d'Arte Sacra un particolare allestimento sottolinea la bellezza di una tavola con la Natività della Vergine attribuita al "Maestro dell'Osservanza": pittore quattrocentesco dal lessico ancora sottilmente gotico e che talvolta si è tentato di identificare con il giovane Sano di Pietro. Poco lontano, nel Museo del Tartufo ubicato nel castello di San Giovanni d'Asso, è invece protagonista il più fedele allievo di Duccio di Buoninsegna: Ugolino di Nerio. Spetta alla sua elegante mano il trittico della fiorentina Donazione Contini Bonacossi che nacque per un altare delle vicina chiesa di San Pietro in Villore. Spostandosi sul percorso dell'antica Via Francigena si raggiunge poi Buonconvento, il castello ove si spense l'imperatore Arrigo VII; nel Museo d'Arte Sacra della Val d'Arbia è presentata una pala di Pietro Orioli, normalmente assai difficile da vedere perché conservata nel Capitolo del Duomo di Siena. Un'opera dovuta al pittore del Rinascimento senese che fu maggiormente ispirato dall'arte di Piero della Francesca e che fu commissionata per la vicina villa di Castelrosi da Andrea Piccolomini, nipote del pontefice Pio II.
Alla volontà di quest'ultimo fu dovuta la realizzazione di Pienza, sorta di città ideale del Rinascimento, ove sono esibiti nel Museo Diocesano due capolavori ancora di gusto gotico. Da Le Mans e dal Museo Horne di Firenze tornano gli scomparti che, insieme con la Madonna col Bambino conservata nel Museo, costituivano il 'polittico di Monticchiello', dipinto dal giovane Pietro Lorenzetti prima del 1320. Vi è poi l'Annunciazione del Rijksmuseum di Amsterdam: un' elegante opera intagliata da Francesco di Valdambrino ( attivo nei primi decenni del Quattrocento e buon amico di Jacopo della Quercia) che un tempo era conservata nella chiesa di san Francesco a Pienza.
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