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Elementi di filosofia. Vol. 2: Ontologia

FdF Effedieffe

Viterbo, 2024; br., pp. 272.
(I Maestri del Tomismo).

collana: I Maestri del Tomismo

ISBN: 88-85742-89-0 - EAN13: 9788885742895

Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento,1800-1960 (XIX-XX) Moderno

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0 kg


Dopo gli studi di Logica (vol. 1), ecco gli studi sull'Ontologia (vol. 2). Il fine dell'Ontologia (o Metafisica generale) è la «ricerca delle leggi generalissime di tutte le cose»: cosa vuol dire essere qualcosa e le doti che ne conseguono. Suo oggetto materiale sono «tutte le cose finite», ovvero in qual maniera è fatto tutto ciò che è reale fuori di Dio. Suo oggetto formale sono «gli aspetti non materiali» delle cose finite (rivelati dalla luce del 3° grado di astrazione) e precisamente: Ens et quae consequuntur ipsum. Attraverso l'Ontologia, ad es., si troverà che ogni essere finito è composto di Atto e Potenza, Essenza ed Esistenza, Sostanza ed Accidenti; che ha delle Cause, è retto da certi Princìpi, ecc. Perciò l'Ontologia è la scienza che cerca com'è fatto e da quali leggi è retto l'essere reale, esistente, concreto (le leggi e le proprietà comuni a tutti quanti gli esseri). «Il concreto è lo scopo del sapere» (Somma Teologica, I Parte Q. 84, art. 8). Quando si saranno scoperte e confermate queste leggi, si avrà il fondamento solido comune su cui edificare tutte le altre scienze, poiché al termine dell'Ontologia si sarà scoperta l'ossatura generale, costitutiva e dinamica, secondo cui è formato ed opera ogni essere dell'universo, dall'elemento materiale più insignificante allo spirito più sublime. "Personalmente, scrive G. Berghin-Rosè, ritengo che non sia possibile uno studio accurato della Cosmologia e Psicologia allo studente che non possiede ancora alcune nozioni fondamentali quali ad esempio quelle di atto e potenza, sostanza ed accidenti, cause, ecc., che vi sono applicate di continuo". I problemi particolari dei successivi trattati presupporranno quindi l'Ontologia e si appoggeranno su di essa quale base necessaria e sicura. Per questo motivo S. Tommaso la chiamava la Scientia rectrix.

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