Agostinho Barbosa
Libreria Editrice Vaticana
A cura di Pontificio comitato di scienze storiche.
Città del Vaticano, 2024; br., pp. 456, cm 17x24.
ISBN: 88-266-0889-X
- EAN13: 9788826608891
Soggetto: Società e Tradizioni
Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento
Extra: Religione e Arte Religiosa
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L'attività spirituale di Agostinho Barbosa a Madrid appare in tutta la sua evidenza a partire dalla quarta decade del XVII secolo. L'ampia documentazione raccolta ha consentito di riscontrare come essa si sia esplicata dapprima all'interno dell'Irmandade de Santo António dos Portugueses, mediante la ripetuta nomina (giugno 1639, 1643, 1647) tra gli Irmãos da Mesa, organo direttivo della stessa. La poco nota redazione da parte del celebrato giurista di un Sumario de la Vida y Milagros de S. Phelipe Neri, [1644], avvenne probabilmente a sostegno della scrittura memoriale rivolta al sovrano Felipe IV, al fine di ottenere licenzia di fondazione della Congregazione dell'Oratorio a Madrid. L'insuccesso di tale supplica doveva comunque portare, già il 15 settembre dello stesso anno, da parte del sacerdote lusitano e di altri presbiteri fuoriusciti dalla Congregación del Santísimo Sacramento de la Madalena, alla fondazione della Congregación de Indignos Ministros del Salvador del Mundo, nelle dichiarazioni costitutive della quale, più peculiarmente, può essere colta la presa di coscienza e la valorizzazione della missione salvifica voluta e affidata da Cristo al clero secolare. Dal 21 settembre 1644, e per quattro successive annuali rielezioni, Agostinho Barbosa fu anche prescelto come Padre Mayor della Congregación de indignos esclavos del Santísimo Sacramento del Caballero de Gracia, fondata nel 1609 dal vecchio sacerdote di origine italiana, Iacobo Gratij, o Iacobo de Gratiis (1517-1619). La convinta adesione di Agostinho Barbosa ai dettami conciliari tridentini, recepiti e diffusamente divulgati nelle sue numerose opere, risulta evidenziata dall'impegno di riforma istituzionale immediatamente intrapresa dopo la nomina regia (luglio 1648), e la presa di possesso del povero vescovato "napoletano" di Ugento (maggio 1649). Essa non poté però ulteriormente svilupparsi a causa della morte sopraggiunta il 19 novembre 1649.