Tutte le strade portano a Roma. Viaggio in Europa
Logart Press
Testo Italiano e Inglese.
Roma, 2018; br., pp. 157, cm 24x30.
ISBN: 88-87666-07-5
- EAN13: 9788887666076
Soggetto: Saggi e Studi sull'antichità
Periodo: 0-1000 (0-XI) Antico
Luoghi: Roma
Testo in:
Peso: 1.15 kg
Ci sarebbe stata l'Europa - questa che noi oggi conosciamo - senza le strade dei romani? Probabilmente no. Anzi, sicuramente no. Lungo le strade volute da consoli e generali, tracciate da imperatori e custodite da procuratori, sono passate le legioni romane, ma con le legioni è passata la lingua, è passato il diritto, sono transitate forme d'arte, si sono diffusi modelli di vita civile, costumi della civiltà urbana. Questo volume parla, con passione e competenza, delle strade consolari italiane, di quelle strade che hanno reso possibile la prima grande globalizzazione voluta dai romani. "Un legionario seduto è un legionario perduto". Così soleva dire Ottaviano Augusto Imperatore, al culmine della potenza di Roma: temeva che una volta sgominati gli avversari interni ed esterni, l'improvvisa e inusitata pace infiacchisse gli animi dei soldati conquistatori del mondo. Dalla Penisola Iberica all'Asia Minore, dalla Britannia al Sahara, le aquile romane avevano imposto la pax con la guerra. Ma il riposo non si addiceva ai guerrieri, almeno così la pensava l'Imperatore. Deposte le spade, dovevano mettersi a trasportar pietre e piantarle nel terreno per pavimentare le strade. Saggia decisione. Infatti un efficace sistema di collegamenti era la premessa indispensabile per tenere sotto controllo l'Impero più vasto della storia antica. Per la verità i Romani sapevano da secoli che le strade costituivano una spada e al contempo una mano tesa verso gli altri popoli, perciò si erano preoccupati di costruirne già in epoca repubblicana. Essi vollero in tutto l'Impero strade che durassero aere perennius cioè più del bronzo. E perenni si sono dimostrate, perché su di esse ancora oggi si muovono i popoli moderni.