La crisi e le responsabilità degli economisti
Milano, 2015; br., pp. 314, cm 16x24.
ISBN: 88-95399-94-3
- EAN13: 9788895399942
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Gli economisti sono stati accusati di non aver previsto la crisi esplosa nel 2007-2008. In realtà le loro responsabilità sono ben più pesanti. Negli ultimi quarant'anni essi hanno elaborato una teoria che escludeva che in una economia di mercato potesse verificarsi una crisi catastrofica. La professione economica, utilizzando questo modello, ha sottovalutato i segnali di instabilità emersi negli anni della Grande Moderazione e ha favorito scelte e comportamenti che hanno provocato la paralisi del sistema finanziario e la successiva recessione mondiale. Gli avvenimenti recenti devono indurre gli economisti a modificare profondamente la teoria tradizionale. Il libro presenta un approccio teorico, elaborato sulla base della lezione di economisti eretici come Marx, Keynes, Schumpeter, Kalecki, Kaldor e Minsky, che mette in evidenza l'origine strutturale dell'instabilità di una economia di mercato. Comprendere la natura della crisi contemporanea è essenziale al fine di definire politiche che creino benessere. È difficile ricavare terapie efficaci da diagnosi sbagliate. Una teoria che sostiene che le crisi non sono possibili non è una solida base per definire misure capaci di ridurre l'instabilità endogena di una economia di mercato.