In dialogo con i lontani. Memorie e riflessioni di un vescovo un po' laico
Aliberti Edizioni
Reggio Emilia, 2008; br., pp. 211, cm 14x21.
ISBN: 88-7424-438-X
- EAN13: 9788874244386
Soggetto: Società e Tradizioni
Extra: Religione e Arte Religiosa
Testo in:
Peso: 0.29 kg
Dopo i sempre più frequenti episodi di integralismo religioso, la querelle sui rapporti tra le confessioni religiose e la laicità è uno dei temi più affrontati dalla pubblicistica e dall'editoria occidentale, in America come in Europa. Si discute del valore in sé della religiosità, dei suoi positivi contributi per la società civile, sia in riferimento alla politica sia alla bioetica e ai cosiddetti valori morali del cittadino. D'altro canto non si dimenticano le difficoltà intrinseche al rapporto delle religioni con le società, con gli stati, con la coscienza individuale del cittadino. È di indubbio interesse e curiosità che ne parli in Italia, in piena querelle fra "teodem", "neocon" e "atei devoti", monsignor Bettazzi, il più giovane vescovo italiano presente al Concilio Vaticano II e protagonista della maggioranza conciliare "progressista", coordinata dal cardinal Lercaro e da don Dossetti. Autore della famosa "Lettera a Berlinguer", con la quale auspicava a metà anni Settanta un rinnovato e fertile dialogo fra cattolici e laici, subito dopo la quale il Segretario del PCI proponeva pubblicamente il "compromesso storico", fu più volte, e senza motivi, definito "il vescovo rosso"; spiegava come anche un "episcopo", sempre rispettoso della dottrina e della tradizione, alla luce dei testi e dello spirito del Vaticano II, non cessi di essere pienamente cittadino, e perciò necessariamente laico, privo di ogni tentazione di "imperialismo" ideologico.