Esercizi di riparazione
A cura di Bardotti M.
Ancona, 2024; br., pp. 98, cm 12x18,5.
(Portosepolto).
collana: Portosepolto
ISBN: 88-6068-380-7
- EAN13: 9788860683809
Testo in:
Peso: 0.14 kg
Le forme dell'esistenza sono spesso nominate con figure attinenti alla dimensione memoriale. Il processo faticoso del ricordo implica un pellegrinare lungo l'asse del tempo per sanare una perdita irreparabile, quella del senso dell'origine. Nella poesia di Biagio Accardo l'eco di tale ferita si affida al suono di un mondo che dimora nell'assenza e che il poeta sa dispiegarsi nell'ora presente come frutto di una miracolosa dislocazione dal passato. Il titolo della raccolta, Esercizi di riparazione, enuncia di per sé l'atto con cui il poeta tenta, per mezzo della parola, un recupero, sia pure parziale, dell'indicibile della visione e della memoria. E nella lontananza l'esperienza del luogo perduto, dove ha radici la Voce al cui richiamo poi si fonda la voce del poeta. Poter dislocare fuori di sé, nel verso, l'esito di tali risonanze, se da un lato significa constatare il proprio vanire nella dolcezza di un'esperienza percettiva o memoriale di grande intensità, dall'altro induce alla necessità di rammendare tutta quella lontananza in un tessuto poetico che possa ancora darle espressione: «Ma che erano i versi / prima che fossero? Un rossore / forse, lo sbiancare / del viso, la trepidazione - / qualcosa insomma / tra le righe, un po'/ più su, un po' più giù, / mai dove sarebbe stato / giusto scrivere. /Ma la verità è così, bisogna /andarsela a cercare, / anche se ci costringe al fuori pista»... (Dalla Prefazione di Pietro Romano)