«Di luce in luce». Teologia e bellezza nel Paradiso di Dante
Jaca Book
Milano, 2010; br., pp. 110, ill., cm 15,5x23,5.
(Di Fronte e Attraverso. Biblioteca di Cultura Medievale).
collana: Di Fronte e Attraverso. Biblioteca di Cultura Medievale
ISBN: 88-16-40917-7
- EAN13: 9788816409170
Periodo: 0-1000 (0-XI) Antico,1000-1400 (XII-XIV) Medioevo
Testo in:
Peso: 0.198 kg
Questo breve saggio di Inos Biffi ha come intento quello di risvegliare o anche creare il gusto per il Paradiso di Dante, nel quale la poesia pura ha raggiunto il suo vertice sublime. La terza cantica della Commedia è ritenuta la più difficile, quasi la più arida, rarefatta com'è di immagini, la più ardua nel linguaggio. E, infatti, essa trasporta in un altro mondo, ultraterreno, privo della visibilità e della sagoma sensibile dei primi due, tutto pervaso e plasmato di luce, nella quale si annidano i beati. Dante stesso avverte che potranno "leggere" il Paradiso soltanto quei pochi che hanno drizzato "il collo/ per tempo al pan de li angeli" (Par., Il, 10-11), che si sono posti alla scuola del Verbo e se ne sono nutriti. Di fatto, sono molti quelli che, non avendo ascoltato quell'avvertimento, hanno fatto naufragio una volta giunti al Paradiso. La prima parte del volumetto inizia alla sua comprensione illustrando il senso della terza cantica nel percorso letterario e spirituale del poeta - che è poi esemplare e ideale di ogni percorso umano -e mettendo in luce il suo carattere teologico. Nel Paradiso il mistero cristiano appare nella sua "forma": Dante con la sua poesia abbellisce la teologia, la rappresenta come canto, nella sua lirica e nella sua estetica. Quindi il Paradiso come una cattedrale di luce.