Destra e sinistra. Ragioni e significati di una distinzione politica
Roma, 2014; br., pp. XXVIII-174, cm 14x20.
(Biblioteca).
collana: Biblioteca
ISBN: 88-6843-039-8
- EAN13: 9788868430399
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Parole chiave del nostro linguaggio politico, "destra" e "sinistra" sperimentano una strana fortuna: i più si mostrano scettici circa l'utilità politica di questi due concetti, e molti anzi apertamente li contestano; e tuttavia tutti li adoperano, mentre nessuno sa proporne di migliori, di più chiari, di più efficaci. In realtà, attorno a queste due parole continua a organizzarsi la parte più rilevante del discorso politico. Davvero Bobbio aveva visto lungo. La sua saggezza era riuscita ad arrivare alla radice di quella distinzione: il diverso atteggiamento che il popolo di destra e il popolo di sinistra, sistematicamente mostrano nei confronti dell'idea di eguaglianza. Naturalmente sono concetti relativi: né la sinistra pensa che gli uomini siano in tutto eguali, né la destra pensa che essi siano in tutto diseguali. Ma coloro che si proclamano di sinistra danno maggiore importanza a ciò che rende gli uomini eguali, o ai modi di ridurre le diseguaglianze; mentre coloro che si proclamano di destra sono convinti che le diseguaglianze siano ineliminabili e che non se ne debba neanche auspicare la soppressione. Contro ogni tentazione consociativa, i due concetti appaiono sempre più irriducibili l'uno all'altro, né sono ricomponibili in una sorta di compromesso intermedio, giacché il "centro", per Bobbio, non ha consistenza teorica, non definisce una "parte". Introduzione di Massimo L. Salavadori e due commenti di Daniel Cohn-Bendit e Matteo Renzi.