Mario Trozzi. Alle origini del movimento operaio e sindacale in Abruzzo
Ediesse
Roma, 2007; br., pp. 208, cm 14x21.
(Storia e Memoria).
collana: Storia e Memoria
ISBN: 88-230-1220-1
- EAN13: 9788823012202
Soggetto: Società e Tradizioni
Luoghi: Abruzzo e Molise
Testo in:
Peso: 0.29 kg
"Civiltà vuol dire Socialismo", scriveva nel 1919 Mario Trozzi, una figura di alto rilievo sottovalutata dalla storiografia locale e nazionale: dagli esordi nella vivace sezione socialista di Sulmona fino al doppio mandato parlamentare nelle file del Partito socialista (1919 e 1921), Trozzi sviluppò un'intensa azione politica che lo vide durissimo oppositore della guerra di Libia e poi di quella mondiale. Fu organizzatore - nell'arretrata realtà abruzzese del tempo, la stessa descritta da Silone nei suoi romanzi - del partito e del sindacato tra il nascente proletariato regionale, e pugnace propagandista del socialismo in gremiti comizi e sulla stampa dell'epoca. Durante la guerra fu esponente tra i più influenti del campo massimalista nel dibattito interno al Psi; un massimalismo, il suo, nutrito di uno spirito unitario che lo portò a non seguire i comunisti al congresso di Livorno del 1921. Nel 1924 si ritirò sostanzialmente dalla vita politica per dedicarsi alla sua professione di avvocato - difendendo spesso i più deboli, i ferrovieri licenziati, i perseguitati dal fascismo - e alla scrittura di testi storici, politici e letterari.