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Bellezza divina. Quando l'arte racconta la fede

Regione Lombardia

Milano, Convento di Sant'angelo, 8 dicembre 2013 - 6 gennaio 2014.
Milano, 2014; cartonato, pp. 137, ill. col., cm 23,5x30,5.
(Antiche Icone Russe).

collana: Antiche Icone Russe

Soggetto: Pittura

Luoghi: Extra Europa

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.9 kg


La mostra presenta una ricca rassegna di fondi oro provenienti dall'est Eurasiatico: le icone sono raffigurazioni sacre, dipinte su tavola e prodotte nell'ambito della cultura bizantina e slava. Il termine, derivante dal russo "?????" e prima ancora dal greco bizantino "??????" (éikóna), viene liberamente tradotto con "immagine.
Spiccano in mostra le tavole ritraenti le Madri di Dio, diverse a seconda dall'iconografia antica. La Vergine Eleusa, madre misericordiosa, e la Umilenie: la tenera madre di Dio di Vladimir (XVIII sec.), malinconicamente intenta a stringere il bimbo in seno, è già consapevole del sacrificio futuro del figlio per la salvezza dell'umanità. Ma la madre di Dio può presentarsi anche in veste di "Sophia": non più materna, bensì figurazione astratta, quasi filosofica della Chiesa ortodossa, intenta a costituire un contatto con il mondo degli uomini per mezzo del Figlio.
A proposito di Cristo, nelle icone non soffre: frontale, severo e contemplativo, lo vediamo come Pantokrator (Onnipotente) e trionfante sulla morte. A tal punto è d'obbligo ricordare la presenza di un raro Mandylion di scuola moscovita: il telo sacro con cui la Veronica sul monte Calvario asciugò il suo volto e da cui fiorì una seria di leggende a proposito della "Vera Icona" e della sindone.
Le icone, manifestazioni divine ed essenza di sacralità che la nostra società ha perduto da secoli, presentano caratteri di astrazione, atemporalità, spiritualizzazione dei volti, armonia e simmetria, realizzate con proporzioni geometriche; frontalismo, bidimensionalità e incorporeità delle figure rappresentate, su fondi rossi e dorati.
Le tavole dipinte scandivano perfino i tempi della vita degli uomini: alle icone menologiche (in mostra, tra le altre ve n'è perfino una del XVI secolo), veri e propri calendari per immagini, spettava aggiornare i fedeli sulle festività giornaliere; quelle festive indicano 12 grandi ricorrenze, tra le quali la più importante è la Pasqua, o Resurrezione.
Si succedono anche esempi virtuosi cui ci si doveva ispirare: San Giovanni Battista, precursore di Cristo. "Ecco, ti mando innanzi il mio nunzio" disse il Messia "perché prepari la tua via dinnanzi a me". Parole ancora oggi cariche di significato, che fanno riflettere.
Fondamentale nella cultura greca e russa è anche Luca: santo pittore, la leggenda vuole che avesse dipinto la prima icona, raffigurando proprio Maria come sua modella. Ecco come le icone, da astratte, si fanno sempre più vicine al mondo degli uomini: la tavola ispirata al prototipo della principessa bizantina Anna, data in sposa al principe russo Joaroslavy di Chernigov, incorniciata d'argento, né è un esempio illustre.

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