Fine della storia
Società Editrice Il Ponte Vecchio
Cesena, 2022; ril., pp. 48.
EAN13: 9791259781734
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In Commiato, la lirica memorabile dedicata a Ettore Serra, Ungaretti così definiva la poesia: «Poesia / è il mondo l'umanità / la propria vita / fioriti / dalla parola / la limpida meraviglia / di un delirante fermento». Lasciando stare la dimensione del delirio e del fermento, propriamente di un'altra stagione della nostra poesia, non riesco a trovare nulla di più adeguato per dire della intensità di queste liriche di Stefania Boschi e delle prose che ad esse fanno eco: se non fosse che la vicenda umana che qui la poesia ricostruisce è definita dal dramma di un abbandono, dalla fine di un amore, dalla catastrofe di una famiglia. Ma proprio questo fortissimo legame tra la parola e la vita è ciò che rende limpido il dettato, implacato nella sua volontà di ricostruire i movimenti del cuore, l'autenticità della sofferenza, lo strazio dei ricordi: una poesia nella quale Stefania può ricostruire il suo proprio orizzonte nella dimensione e nella volontà della consolazione e della ripresa: è la parola che salva, sulla quale la poetessa lascia che si dispighi il mondo, l'umanità, la propria vita, ora ridefiniti e salvati dal miracolo della parola (Roberto Casalini).